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Ungheria-Italia, i voti: Donnarumma top, Cristante è sostanza

Le pagelle degli azzurri dopo la vittoria per 2-0 a Budapest, valso alla Nazionale di Mancini il pass per la Final Four di Nations League (di Fabrizio Patania)
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1 di 17 MANCINI (CT) 7 - Piazza l’impresa a Budapest, 34 vittorie azzurre come Sacchi e si prende la Final Four di Nations League. Un altro passo avanti, sta avviando un nuovo ciclo azzurro. Il gruppo c’è.
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2 di 17 DONNARUMMA 8 - Un’uscita a vuoto crea brividi, ma Gigio nella ripresa ci tiene a galla con cinque interventi decisivi. Copre la porta, sfruttando gambe e braccia lunghissime: così chiude lo specchio ad Adam Szalai e respinge con i piedi il colpo di testa ravvicinato di Styles. Le due parate top.
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3 di 17 TOLOI 6,5 - Un osso complicato da digerire per chiunque.
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4 di 17 BONUCCI 7 - Tenta, soprattutto in avvio, la palla lunga e centrale per sorprendere la difesa magiara. Dietro, come a San Siro, è risoluto. La difesa a tre lo favorisce.
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5 di 17 ACERBI 6,5 - Funziona l’asse con Dimarco, trova la profondità. Esce in ritardo su Nego e prende il giallo. Inevitabile la sostituzione nell’intervallo, anche perché si tratta della quarta partita in dodici giorni dopo un’estate da fuori rosa con la Lazio.
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6 di 17 BASTONI (dal 1’ st) 5,5 - Su Adam rischia rigore e cartellino rosso.
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7 di 17 DI LORENZO 7 - Tempi di inserimento, interpreta bene il ruolo di “quinto”, conosciuto nell’ultima stagione di Empoli. Diagonale e colpo di testa, vicino al gol per due volte. Dietro, con tempismo super, mura Szoboszlai.
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8 di 17 MAZZOCCHI (dal 45’ st) sv - Cinquantunesimo esordiente della gestione Mancini. Una favola per l’esterno della Salernitana.
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9 di 17 BARELLA 7 - Mancini non ne fa mai a meno e l’adrenalina del sardo torna utile se c’è da salire e recuperare palla. Guida il pressing, creando i presupposti per il gol di Raspadori.
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10 di 17 JORGINHO 7 - Il nuovo sistema di gioco lo mette a suo agio e gli consente di orientare la bussola, perché comprende in anticipo lo sviluppo dell’azione. Pregevole lavoro di interdizione.
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11 di 17 POBEGA (dal 27’ st) 6,5 - Il suo ingresso consente al centrocampo di recuperare fisico e freschezza.
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12 di 17 CRISTANTE 7,5 - In silenzio si è preso un posto da titolare. Aggiunge sostanza. Un quasi gol, salvato sulla linea da Attila Szalai, e tanto altro. Finisce da play.
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13 di 17 DIMARCO 8 - Mancini, dopo un anno, ha trovato la degna alternativa di Spinazzola. Corre come un indemoniato, crea occasioni e cross a ripetizione. Seguendo l’azione sul secondo palo, come ordinano i manuali del 3-5-2, va a firmare il raddoppio.
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14 di 17 GNONTO 6 - Fatica a trovare la posizione giusta e la misura nei passaggi. Perde troppi palloni, ma lotta con coraggio, entrando nell’azione del primo gol azzurro.
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15 di 17 GABBIADINI (dal 21’ st) 6 - Entra libero di testa e con la gamba giusta.
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16 di 17 RASPADORI 7,5 - Mancini lo richiama. Giacomino risponde dimostrando le doti da opportunista che avevano suggerito l’accostamento a Pablito: quando Gnonto frana con Gulacsi, tiene la palla a terra, dribbla e deposita in rete. Scelta giusta, rapidità d’esecuzione. Rendere semplice una giocata complicata di solito riesce ai fuoriclasse. Altro gol pesantissimo. C’è la sua firma sulla Final Four.
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17 di 17 SCAMACCA (dal 27’ st) 5,5 - Fallisce un gol facile, diversi palloni giocati maluccio.

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