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Pagelle Al Ain-Juve: Conceiçao tarantolato, Yildiz magico. Koopmeiners, dove sei?

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Pagelle Al Ain-Juve: Conceiçao tarantolato, Yildiz magico. Koopmeiners, dove sei?

Thuram fa anche il Locatelli, Alberto Costa è una saetta. Savona centrale un segnale anche di mercato. E questo Kolo Muani darà filo da torcere all'attaccante che verrà (di Giorgio Marota)

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Juventus FC via Getty Images
1 di 18 Di Gregorio 7 - Si contorce e salva sul colpo di testa di Traore, poi vola come Superman sulla cannonata di Laba. È l’unico della Juve a riattaccare la spina negli unici momenti di sofferenza della gara: i 180 secondi iniziali del secondo tempo.
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2 di 18 Kalulu 7 - Copre, marca, gioca corto. Il solito soldato, al quale serviva riprendere confidenza con la disciplina dopo le due inedite giornate di squalifica con cui aveva chiuso il campionato.
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3 di 18 Savona 6,5 - Come a Venezia, Tudor lo ripropone al centro: preferisce adattare lui che rilanciare Rugani, ed è un segnale in chiave mercato-difesa. A inizio gara salva sulla linea il pallone calciato su punizione da Kaku, dopo si incolla a Laba e ci mette fisico e astuzia.
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4 di 18 Gatti (dal 26’ st) 6 - Entra sul 5-0, in una situazione di totale comfort zone, per proseguire il rodaggio post infortunio.
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5 di 18 Kelly 6 - Non si fa notare troppo e per un difensore è quasi sempre un pregio. Impreciso quando si sgancia, ma non è il suo mestiere.
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6 di 18 Alberto Costa 7,5 - Vedendo come ha chiuso il campionato e come ha cominciato il Mondiale, viene da chiedersi in quale stanzino della Continassa lo avessero nascosto nei suoi primi 5 mesi di Juve. Sulla fascia è una saetta, davanti ha lo spunto del trequartista e il cross dell’uno a zero è una carezza da regista. Nasce da una sua incursione pure il 2-0.
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7 di 18 McKennie 6 - L’America è grande e lui è nato dall’altra parte del Paese, a 2.900 miglia di distanza. Eppure gioca in pantofole come fosse a casa. Dopo aver incassato la benedizione a tinte nazionaliste di Trump - «è il più forte di tutti» - si prende la fascia di capitano in una serata di ordinaria amministrazione.
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8 di 18 Thuram 7 - Fa filtro e costruisce, sa essere diga e pure ponte. Senza il compare Locatelli, Tudor gli chiede anche compiti di regia: tutti maniacalmente eseguiti. La sostituzione a inizio ripresa è un attestato di stima: Tudor lo toglie quando ormai la gara diventa pura esibizione.
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9 di 18 Douglas Luiz (dal 1’ st) 6 - Fa una cosa senza senso quando si gira con il corpo e col braccio colpisce il pallone, rischiando di farsi fischiare un rigore. Però si fa apprezzare per la solita qualità di palleggio e sfiora due volte il 6-0. Anche sfortunato.
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10 di 18 Cambiaso 6 - Quando spinge non lo prendono mai. Ma gioca con il freno a mano tirato. In difesa invece è troppo morbido e soffre le rare sortite di Kaku
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11 di 18 Weah (dal 1’ st) 5,5 - Tudor s’aspettava la scintilla per farsi mettere in difficoltà nelle gare successive. L’ingresso di Weah invece è quasi trasparente. C’è un alibi: la Juve nel secondo tempo ha soprattutto gestito e questo non l’ha aiutato.
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12 di 18 Conceiçao 8 - È in forma smagliante e Sprizza energia da ogni poro della pelle, immarcabile per i modesti difensori emiratini. Con la palla al piede è tarantolato, senza si muove sempre con intelligenza. Cisco ormai è un brevetto registrato: slalom, tiro, gol. Splendida doppietta. E se la trequarti restasse sua?
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13 di 18 Yildiz 7,5 - Avete presente una puntata della vostra serie preferita? Ecco, anche con Yildiz succede sempre qualcosa di interessante. Sempre al centro del gioco, quando tocca la palla quasi la accarezza, cuce il gioco e strappa quando serve. Il gol è un capolavoro "made in Yildiz": salta Park con una sterzata, sembra quasi cadere e invece tira fuori dal piede destro una magia, mandando in pallone all’angolino. Raggiunge la doppia cifra di reti negli Usa. È già una delle stelle più brillanti sotto il cielo americano.
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14 di 18 Koopmeiners (dal 16’ st) 5 - Torna dopo due mesi (mancava dal 12 aprile) ma è come se non fosse mai entrato. Fuori forma e fuori dal gioco. Sbaglia più palloni di quanti ne abbia gestiti.
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15 di 18 Kolo Muani 8 - Lo stacco dell’uno a zero in stile Matrix ha ricordato ai tifosi della Juve quella volta in cui CR7 a Marassi s’era arrampicato al decimo piano per colpire la palla di testa. Il 4-0 scattando sulla linea del fuorigioco è una firma indelebile. I difensori dell’Al Ain non sono propriamente degli aguzzini, però la prestazione dimostra perché Comolli sta facendo di tutto per estendere la sua permanenza anche oltre il Mondiale. Chiunque arriverà dal mercato a fargli compagnia là davanti, dovrà sudarsi il posto.
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16 di 18 Vlahovic (dal 26’ st) 5,5 - Tanta foga, tante corse, ma poca consistenza. Il Mondiale per lui dovrebbe essere una vetrina in chiave mercato, invece rischia di trasformarsi in una gabbia.
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17 di 18 Tudor (all.) 7,5 - La sua Juve ha la corazza e gioca sulle ali dell’entusiasmo. Questo 5-0 pesa perché non tutte le big europee in questo torneo si sono presentate così bene. Non c’era modo migliore per festeggiare il matrimonio fino al 2027 con la Signora.
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18 di 18 AL AIN: Rui Patricio 4, Traore 5 , Niang (13’ st) 5, Rabia 4,5, Ratnik 4 , Kouame 4, Zabala 5,5 , Kaku 5,5 , Chadli (31’ st) 5,5, Yongwoo 5, Jasic (31’ st) 5, Palacios 4,5, Nader (13’ st) 5,5 , Laba 6 , S. Rahimi 5,5, Udoh (47’ st) sv, Ivic (all.) 4,5

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