Veretout e Ronaldo dominano, male Rabiot e Bruno Peres. Dzeko, due errori imperdonabili
Decisivo come CR7. Sull'ì1-0 è lui a conquistare la palla sul passaggio sbagliato di Ramsey, lui a calciare verso la porta e a procurarsi il rigore, lui a trasformarlo. Sul 2-1 il gesto tecnico è da applausi: controllo in corsa di destro, conclusione di sinistro. E in più gioca, gioca sempre.
Come un anno fa: poca Juve, tanto Ronaldo. Il rigore è suo, il braccio di Pellegrini si abbassa per deviare il suo passaggio in area. E dal dischetto, come al solito, non perdona. Ma la perla è il 2-2, quando si sofferma in aria per il tempo necessario a battere Mancini, Bruno Peres e Mirante.
Dirige la difesa con personalità, fa un paio di recuperi prodigiosi, da grande centrale.
Alla centesima partita nella Juventus fa un primo miracolo su Mkhitaryan e va a un passo dal secondo sul rigore di Veretout. Incolpevole anche sul 2-1, fa un’altra bella parata su Dzeko.
Esordio con notevole sicurezza da titolare nella Roma.
Doppio errore sul rigore: respinge il cross di Dzeko sul piede di Veretout e poi sul tiro del francese allarga il braccio. Trova poco spazio e ha poche idee e tutte così annebbiate che dopo un’ora prende uno stupidissimo secondo giallo per un fallo brutto a metà campo su Mkhitaryan.
Quando Ronaldo parte per staccare in cielo, non se ne accorge nemmeno. E anche per il resto dà pochissimo alla squadra.
Comincia piano, quasi passeggiando, ma intorno al 20’ entra in partita (respinta di testa su angolo di Kulusevski) e soprattutto entra in tutt’e due le azioni dei gol romanisti. Il lato negativo della sua partita sono i due gol sbagliati che, col 2-2 di Ronaldo, pesano tantissimo. E’ un enorme rimpianto.
Nella prima occasione della Roma, quella di Mkhitaryan, quasi si scansa e non si capisce perché. Quando parte il contropiede del 2-1, non riesce a recuperare.
Stavolta le sorprese non convincono. La Roma mette in seria difficoltà la sua squadra.