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Serie A, le pagelle alla terza giornata: Lazio top, Roma da rivedere

Avvio in equilibrio, ma spicca la qualità del 4-3-3 di Sarri. Milan da 7, il Napoli soffre al primo ostacolo, Juve non giudicabile, la Fiorentina cambia pelle (a cura di Alberto Polverosi)

ANSA
1 di 9 NAPOLI 6,5
Sta vivendo le ore decisive della sua stagione. Se passa da Osimhen a Ronaldo non cambia un giocatore, cambia un mondo, il suo mondo. Travolgente nelle prime due gare, a Firenze non ha convinto pur partendo da posizioni molto vantaggiose: la Fiorentina che rientrava dal giovedì di coppa e il Napoli con un livello tecnico superiore. Ma quella superiorità non si è vista. I suoi punti di forza (Kvaratskhelia e Osimhen) si sono spenti al primo vero ostacolo, facendo sorgere qualche piccolo dubbio.
 
AC Milan via Getty Images
2 di 9 MILAN 7
Come il Napoli, la sua sicura marcia iniziale si è fermata (soffermata...) al primo impegno di un certo spessore, a Bergamo. Il Milan ha aumentato la qualità soprattutto con De Ketelaere, ma ancora non sembra al livello della stagione scorsa, come scioltezza di manovra e forza interiore. Fra le italiane avrà l’avvio meno impegnativo in Champions (prima a Salisburgo, poi a San Siro contro la Dinamo Zagabria) e questo potrebbe facilitarne il decollo.
LAPRESSE
3 di 9 LAZIO 7,5
Fino a questo momento è la squadra più convincente, potremmo dire anche la più bella. Il 3-1 sull’Inter ne ha descritto i nuovi valori, più solida in difesa (due gol subiti, ma uno su rigore) e forte, brillante e concreta in attacco. Sembra che il lavoro di Sarri stia dando i risultati che tanti si aspettavano. L’innesto di Romagnoli (che pare nato nella linea difensiva sarrista) ha aumentato la sicurezza, così come la scelta del nuovo portiere Provedel. Dà l’impressione di essere la squadra più vicina alla completezza tecnica e tattica. Però anche in questo caso, meglio aspettare.
LAPRESSE
4 di 9 ATALANTA 7
Gasperini si aspettava qualcos’altro dal mercato, ma intanto l’Atalanta è lassù, in testa a questo pezzettino di campionato. In certi momenti ha ricordato la squadra delle scorse stagioni, in altri è apparsa ancora più concreta. Ha fermato il Milan e ha vinto le altre due partite (Sampdoria e Verona) in trasferta. Non è poco.
ANSA
5 di 9 TORINO 7
Attenzione, di questo gruppone è la squadra più sorprendente. La natura del Toro di Juric è l’aggressività, ma quest’anno ha messo dentro tanta di quella qualità da poter assumere anche un aspetto diverso. Con Vlasic, Radonjic e Miranchuk ha aumentato sensibilmente il livello tecnico e anche alle loro spalle la coppia di centrali sarà spesso formata da Lukic e Ricci, due che il passaggio lo sbagliano raramente.
AS Roma via Getty Images
6 di 9 ROMA 6
Due vittorie per 1-0 con Salernitana e Cremonese pur avendo un quartetto da centrocampo in su di una incredibile cifra tecnica: Pellegrini, Dybala, Zaniolo e Abraham. Belle cose all’inizio, ma non nella misura che ci aspettavamo. Poi è arrivato il primo tempo con la Juve («una vergogna», secondo Mourinho) e quelle poche certezze hanno iniziato a vacillare. Nel suo vecchio stadio Dybala ha fatto l’assist del pareggio, però ancora non ha preso in mano l’attacco come faceva negli anni migliori nella Juve. La qualità è tanta, va solo indirizzata bene.
Inter via Getty Images
7 di 9 INTER 5,5
Una fatica immane per battere il Lecce all’ultimo istante, poi una passeggiata con lo Spezia e alla terza giornata il tonfo dell’Olimpico contro la Lazio, dove gli errori del tecnico si sono sommati alle scadenti prestazioni di giocatori come Lukaku. Gagliardini è una storia a parte e riguarda appunto la scelta di Inzaghi: è sbagliata come principio (non è da squadra che vuole e deve vincere) e come tecnica (ma come può Gagliardini fermare Milinkovic se tutt’e due hanno la stessa condizione fisica?).
Juventus FC via Getty Images
8 di 9 JUVENTUS SV
Fuori Pogba, fuori Di Maria, fuori ancora Chiesa: rispetto alla scorsa stagione la Juventus è più debole in questo momento e a Marassi, contro la Samp, si è visto bene. Una non squadra. Qualche giorno dopo, però, contro la Roma ecco una squadra vera con un totale dominio nel primo tempo. Oggi ogni sentenza è contro l’allenatore, ma in realtà la Juventus è troppo incompleta per essere giudicata obiettivamente. Pogba, Di Maria e Chiesa sono, insieme a Vlahovic, i migliori giocatori della Juve. Provate a togliere Pellegrini, Zaniolo e Dybala tutti insieme alla Roma e vediamo cosa succede.
 
LAPRESSE
9 di 9 FIORENTINA 6,5
Tre 0-0 di fila. Il primo, quello di Empoli, causato da una sbagliata decisione dell’allenatore (9 cambi rispetto alla gara precedente con giocatori che non erano mai stati insieme: mai visto prima), gli altri due frutto di prestazioni solide, concrete, di grande attenzione e concentrazione. La Fiorentina sta cambiando pelle, da squadra molto offensiva, bella da vedere e pure forte (22 punti in più della stagione precedente e 7° posto), sta diventando una squadra con un’anima, concreta, intelligente e matura. Ha solo una grande, impellente necessità: deve cominciare a far gol, ne sbaglia troppi. Cinque partite ufficiali, due vittorie e tre pareggi, ma l’ultimo col Napoli appena tre giorni dopo la battaglia di Coppa in Olanda.

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