Bernardeschi segna e inventa. Astori e Tomovic sono un muro. I voti dei giocatori viola dopo il trionfo 4-0 in Europa League contro il Belenenses
Voleva vincere in Coppa, voleva vincere nel suo Portogallo, voleva vincere come in Campionato e la sua squadra non lo delude. E’ una Fiorentina paziente e pragmatica, una squadra che fa quello che deve. Non si concede spettacolo e divertimento? Vincere è divertente, come nessun’altra cosa. E adesso c’è il campionato. Prima l’Atalanta e successivamente Napoli e Roma. Lì l’esame finale che probabilmente farà capire alla squadra dove potrà arrivare.
A lungo Paulo Sousa lo richiama, vorrebbe partecipasse al gioco come fa Kalinic. Ma Baba è...Baba. Però quando la porta è vicina lui non sbaglia, anche con il concorso di altri. Brutti? Sono sempre gol pesanti.
Segna il gol che mette sotto la Belenenses. Non lo tengono con le buone maniere. Lui sa sempre quello che deve fare, anche fosse un semplice appoggio.
Forse la rivelazione del campionato viola e anche oltre. Talento giovane e con la possibilità di crecere all’ombra di un maestro qual è Paulo Sousa, che non ha voluto cederlo al Napoli durante l’ultima finestra di mercato.
Pare un po’ il soldatino di piombo. Bravissimo a eseguire ogni richiesta del tecnico, ma pesante. Ha ancora bisogno di lavorare sulla rapidità. Ma quando ha l’occasione giusta torna il Fenomeno e segna. Come sa fare lui, da campione. Ora ritrovato.
Devia di testa sulla traversa una delle poche occasioni portoghesi. Per il resto partecipa alla chiusura ermetica del reparto, che si sta confermando partita dopo partita.
Sempre più a suo agio. In netto progresso, utilissimo. Potrebbe finalmente trovare continuità.
Deve badare più a difendere che a far partire le sue lunghe leve in attacco. Ordinato, preciso.
Progressi, da una sua azione caparbia nasce lo 0-2, non è ancora il guardiano della difesa che vorrebbe il tecnico viola, ma sta entrando progressivamente nella parte. Può solo migliorare.
Nel primo tempo è fra i più vivaci, quasi frenetico. Utile ma non ispirato come nei suoi momenti migliori. Comunque sempre il...dodicesimo titolare come lo aveva definito Montella.
Come sempre offre una mano laddove ce n’è bisogno.
Gara di grande partecipazione e dispendio di energie. Questa volta sulla fascia destra, corre per due. E’ esattamente quello che gli chiede Sousa e lui esegue. Ubbidiente e positivo.
Può stare tranquillo a perfezionare l’abbronzatura.