I voti dell'Inter nella partita contro il Napoli ( a cura di Andrea Ramazzotti)
Conferma di essere inadatto a certi livelli. In fase difensiva è sempre in affanno e le due ammonizioni, che arrivano entrambe quando entra fuori tempo a 40-50 (!) metri dalla propria porta, sono da scuola calcio. Aveva sbagliato anche sul primo gol. Harakiri giapponese.
O non pressa Jorginho o lo pressa in maniera blanda. Una buona sponda in 45', poi chi lo ha visto? D’accordo, viene poco servito, ma non vince
Inizia con una svirgolata che porta al primo gol, poi sembra riprendersi murando due conclusioni di Higuain. Nuovamente sorpreso dallo scatto del Pipita che segna il 2-0 e lo travolge.
Si deve prendere cura di Hamsik e all’inizio il duello è bello. Poi però il Guaro cala, vistosamente, e va in difficoltà. Sfiora l’1-1.
Torna titolare e attacca alle spalle Ghoulam senza trovare varchi. Trasloca a destra e si mangia un gol. Comunque ci prova.
Si mette a sinistra, sulla fascia lasciata libera da Nagatomo. Attento in difesa.
E’ fenomenale in fase di interdizione e, con l’Inter subito sotto, dovrebbe soprattutto impostare, cosa che non rientra nel suo dna. Nel complesso si batte e non demerita
Meglio di Murillo, ma neppure lui è ai suoi livelli. Di solito quando va con il fisico su un avversario lo sposta, mentre a Higuain fa il solletico. Respinge molti palloni, di testa e di piede, ma non basta. Suo nel recupero il secondo palo nerazzurro
Contro Insigne vive una serata tutto sommato tranquilla. Controlla e rischia poco
Pochi secondi dopo il suo ingresso il Napoli segna il 2-0, ma fa un paio di buoni cross.
Nel primo tempo soffre Allan e, pur giocando molti palloni, perde diversi duelli. Cresce con la squadra in dieci e le dà coraggio con i suoi inserimenti.
Entra bene in partita e colpisce il palo di testa. Meritava di giocare dal 1'.
La sua imbattibilità si interrompe dopo appena 64 secondi, 386 minuti dopo l’ultima rete subita. Folgorato dal missione di Higuain, non riesce a coprire il “suo” palo. Nel finale però evita la tripletta del Pipita
Il suo piano tattico, lo stesso della gara messo in campo contro la Roma, viene stravolto prima dal fulmineo 1-0 di Hugain e poi dall’espulsione di Nagatomo. Dopo un primo tempo in balia dei ritmi del Napoli, corregge bene la squadra che anche in 10 tiene il campo, con il 4-4-1 e con il 4-2-3. Grazie a Ljajic riequilibra il match e meriterebbe addirittura il pari. La sconfitta non ridimensiona le ambizioni di alta classifica dell’Inter e molti meriti sono della mentalità e del carattere che il suo allenatore le ha dato.
Parte a sinistra, ma va anche a fare il trequartista e l’esterno destro. E’ ovunque, con libertà di svariare e di creare. Il gol, il primo nell’Inter, è il giusto premio per la sua prova da applausi. Nella ripresa fa reparto da solo