Ljajic domina, Murillo attento. Felipe Melo finisce in ospedale
Disinnesca quasi con facilità Perotti nel primo tempo, anche se poi i problemi arrivano nella metà campo offensiva: controlli faticosi e traversoni inesistenti. Dopo l’intervallo non gestisce a dovere la ritrovata intraprendenza del suo avversario. Rimedia due gialli corretti: toccava a lui stare più attento.
Gli basta uno sguardo per intendersi con Ljajic, ma resta poco concreto e soprattutto poco pericoloso. L’inizio della ripresa è da dimenticare. È lui a chiedere il cambio.
Giusta la scelta di tenere la posizione, evitando giocate pericolose. Tuttavia, nel finale è sin troppo compassato, sbagliando qualche passaggio di troppo.
Entra per dare maggiore equilibrio dopo il vantaggio. In inferiorità numerica deve solo fare legna e dare una mano a Biabiany.
Avvio brillante, sull’onda della ripresa di Napoli. Con il passare dei minuti, però, perde qualche distanza, fino ad andare in affanno nella ripresa.
Preferito a Icardi (gli prende pure la fascia di capitano), prova a dare profondità, ma la gamba non gira più come qualche anno fa. Resta l’intelligenza nei movimenti per aprire spazi, che non sempre i compagni sfruttano.
Nel primo tempo, prova anche ad alzarsi, tentando la conclusione. Nella ripresa, invece, con giudizio, resta sempre coperto per ridurre i rischi nelle ripartenze del Genoa.
Si accende a sprazzi, ma solo perché viene coinvolto meno rispetto a Ljajic. Eppure anche lui quando sgomma si lascia dietro qualsiasi avversario. Dopo l’espulsione di D’Ambrosio chiude da terzino, cavandosela discretamente.
Ottavo 1-0 della stagione, anche se nel primo tempo l’Inter avrebbe meritato almeno un paio di gol. Gioco in crescita, ma ancora troppa fatica a segnare.
Dopo un primo tempo da spettatore, Figueiras lo costringe a sporcarsi i guanti. Poi deve solo controllare un destro dalla distanza di Tino Costa.
Ordinaria amministrazione nel primo tempo. Nella ripresa, quando il Genoa prova a pungere e poi attacca alla ricerca del pareggio, diventa un baluardo invalicabile.
Brillante e ispirato, anche se a volte eccede con i giochetti. Ma quando il pallone arriva tra i suoi i piedi diventa impossibile toglierlo. Sfiora due volte il gol nel finale del primo tempo. Deve ringraziare Perin, invece, per la punizione per il suo secondo gol consecutivo. E ora chi lo toglie più?