Ecco i voti dei bianconeri dopo il successo per 2-0 sull'Atalanta: Barzagli cancella anche l’età. Evra attento, Marchisio guida (di Andrea Ramazzotti)
Parte trequartista, ma soprattutto nella ripresa, arretra spesso a fare il centrocampista centrale accanto a Marchisio. Di sicuro è utile anche se non brilla.
Dramé non lo mette in croce, ma un po’ lo fa soffrire e all’inizio è parecchio nervoso. Nel complesso comunque tiene.
Quando ha la palla al piede, dà la sensazione di poter spaccare sempre in due la partita, ma poi fa sempre... una cosa in più: un dribbling, una finta o un’esitazione. Così non incide come potrebbe. Partire largo a sinistra nel 4-4-2 magari non lo aiuta, ma uno con la sua classe e la sua tecnica deve dare di più.
Va a giocare tra le linee, subisce più falli e non si dimentica di partecipare alla riconquista del pallone. Attaccante moderno, è sempre nel vivo del match e, anche se non segna da 4 match, è lui a battere l’angolo dell’1-0.
Perde un pallone che poteva costare caro, ma quello è forse l’unico errore della sua gara. Nonostante Borriello e Monachello provino a pressare, ha spesso libertà di manovra e fa girare bene la squadra. La sua regia non delude.
Giocatore di grande intelligenza. Sceglie sempre i giusti tempi per gli inserimenti, con e senza palla. Sfiora il gol, dialoga bene con i compagni e si fa sentire in fase di recupero. Peccato finisca la benzina presto e costringa Allegri al cambio.
Preferito ad Alex Sandro, chiude bene e non si tira indietro nei duelli aerei. Dalla sua parte la Juve soffre meno rispetto all’out opposto.
Un paio di interventi di testa in recupero valgono quasi come un gol perché sbrogliano situazioni complicate. L’anti-Inter è duro nei contrasti e nei corpo a corpo, in mezzo alla difesa ormai da tempo è una certezza.
Ha già il record di imbattibilità nell’era dei tre punti, ma ora vuole sorpassare anche Rossi e Zoff. Una parata su De Roon e una grande deviazione su Masiello per confermare che lui c’è sempre.
Secondo gol con la maglia della Juventus, a quasi quattro anni dal primo. L’Atalanta evidentemente gli porta fortuna. Dà sicurezza alla difesa, vince tutti i corpo a corpo e non rischia mai niente. Una roccia che non si sgretola neppure di fronte al passare degli anni.
L’attaccante che tutti gli allenatori vorrebbero. Magari non è feroce sottoporta, ma aiuta la squadra a salire, lotta su ogni pallone che vola a più di due metri di altezza, fa pressing e soprattutto difende fino nella propria area. Aggiunge anche l’assist per l’1-0 di Barzagli. Serve altro?