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Juventus, il pagellone: Higuain 'Pipita' d'oro, mago Dybala

Mandzukic garantisce la svolta con la sua generosità, Cuadrado diventa indispensabile e Khedira c’è sempre. Asamoah jolly, Rugani sa trovare spazio e stupire
ANSA
1 di 28  ALLEGRI 10 Conquista il terzo scudetto di fila in bianconero, il quarto della carriera dopo quello con il Milan. L’impronta è nitida, sia sul piano tecnico che tattico: apprezzabile, in particolare, il coraggio di disegnare il 4-2-3- 1 dopo la sconfitta di Firenze. Il nuovo modulo permette di schierare le cinque stelle (Pjanic, Cuadrado, Mandzukic, Dybala e Higuain) senza smarrire equilibrio e restituisce entusiasmo alla squadra.
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2 di 28  HIGUAIN 9,5 Ventiquattro reti segnate e una giornata ancora per arrotondare il bottino: non riscrive la fiaba dell’ultimo campionato, quando, con la maglia azzurra addosso, strappò i record storici di Nordahl e Angelilo, ma si conferma bomber implacabile e risulta determinante per la conquista del titolo. Decisivo, in particolare, negli scontri diretti con Roma e Napoli.
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3 di 28  DYBALA 9 Un brutto infortunio gli ruba un paio di mesi, stringe i denti e torna ancora più forte. La metamorfosi tattica ne esalta la classe, ne ribadisce la straordinaria duttilità: tra le linee diventa ancora più uomo-squadra, senza perdere le stimmate del goleador. 
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5 di 28  BUFFON 9 Soltanto i record collezionati ricordano che è vicino ai quarant’anni: in campo non te ne accorgi, perché ha l’elasticità, i riflessi e l’entusiasmo d’un ragazzino impreziositi da un’esperienza sconfinata. Guida la migliore difesa d’Italia, rimane il portiere più forte del mondo.
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6 di 28  MANDZUKIC 9 Diventa spot della generosità e del sacrificio che esaltano un modulo in apparenza sbilanciato: torna all’antico, avendo cominciato da esterno, e dimostra d’essere unico nell’interpretare le due fasi: lo vedi spazzare o affondare il tackle ai bordi dell’area bianconera e subito dopo, attraversato il campo, rivestirsi da centravanti. Al di là delle differenze fisiche, il paragone con l’Eto’o del triplete interista è calzante. 
ANSA
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8 di 28  CUADRADO 8,5 Una prima fase da part time di lusso, escluso spesso dall’undici iniziale e poi strappato alla panchina per cambiare la gara, quindi un ruolo da assoluto protagonista sulla trequarti: scatenato in attacco come sempre in carriera, sfacciato nel dribbling e sciolto nella corsa, aggiunge da quest’anno piena affidabilità in copertura e una maggiore disciplina tattica. 
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9 di 28  KHEDIRA 8,5 Attraversa una seconda giovinezza. Le qualità non sono mai state in discussione, ma sulla tenuta fisica qualche dubbio s’allungava: invece eccolo onnipresente e sempre prezioso, pronto ad alternare controllo e impostazione.
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10 di 28  ALEX SANDRO 8 La sua crescita è tale da spingere Patrice Evra, senza più spazi adeguati, a lasciare Torino. Batte la fascia con continuità, cercando il taglio o il cross, ma nello stesso tempo si mostra scrupoloso in marcatura. Giusta, finalmente, la convocazione con la Nazionale brasiliana. 
ANSA
11 di 28  DANI ALVES 8 Soffre un poco all’inizio, d’altronde cambiare ambiente non è mai semplice e i fenomeni non fanno eccezione. Il suo innesto aggiunge esperienza e qualità, oltre che allegria e disincanto nello spogliatoio. Devatsanti le sovrapposizioni a destra con Cuadrado.
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12 di 28 Pjanic (Juventus)
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13 di 28  BARZAGLI 7,5 Ha 36 anni, ma nessuno lo nota. Forza integra, autorità da vendere, voglia intatta. Con il passaggio alla difesa a quattro, non diventa soltanto un’alternativa preziosa a Bonucci o Chiellini, ma si ricicla, talvolta, terzino destro. 
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14 di 28  LICHTSTEINER 7,5 A un certo punto sembra sull’orlo dell’addio, invece resta, non lesina impegno, conquista nuova fiducia e ottiene il prolungamento. S’alterna con Dani Alves, terzinoala, mettendo in gioco, quando la gara lo richiede, la sua vocazione prettamente difensiva, ma se la cava bene, all’occorrenza, perfino sulla trequarti. 
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15 di 28  ASAMOAH 7 Se l’addio di Evra non ha creato scompensi, né imposto incastri di mercato, è perché il ghanese, autentico jolly, è perfettamente a suo agio sulla fascia sinistra: rapidità e tecnica lo rendono temibile nella spinta, sa difendere con diligenza. 
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16 di 28  RUGANI 7 Trova poco spazio solo perché ha davanti tre giganti e perché la linea a quattro, richiedendo due soli centrali, complica le cose. Quando gioca, però, stupisce per maturità ed efficacia: il futuro gli appartiene, ma è già punto di riferimento prezioso. 
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17 di 28  MARCHISIO 7 L’infortunio lo tiene fuori a lungo e ne condiziona il rientro, suggerendo un’attenta gestione. Nel finale di stagione, torna il vero Marchisio, titolare aggiunto rispetto a Pjanic e Khedira che pure s’allineano più spesso in mediana.
ANSA
18 di 28 Incertezza sulla coppia centrale: Benatia potrebbe prendersi una delle due maglie ma attenzione a Barzagli
ANSA
19 di 28  LEMINA 6,5 In tante partite è stato uno dei primi cambi, a volte da esterno destro, a volte da mezz’ala: è la testimonianza della fiducia che Allegri ripone in lui, nonostante debba accontentarsi di briciole. E’ il prezzo che pagano i giovani appartenenti a grandissimi club. 
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20 di 28  STURARO 6,5 Aggiunge muscoli, corsa e agonismo, spesso a gara in corso: alza il livello atletico della squadra e assicura un contributo particolare in copertura.
Bartoletti
21 di 28  NETO 6 In un’infinità d’altre squadre sarebbe titolare, alla Juventus ha davanti una leggenda. Allegri, secondo prassi, gli assegna la porta in Coppa Italia, ma anche in campionato, quest’anno, gli concede un po’ di spazio: otto partite al posto di Buffon, compreso il derby allo Stadium. 
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22 di 28  PJACA 6 Vive un canpionato sfortunato, segnato da due gravi inforutni: l’ultimo, al ginocchio, nega alla Juventus una buona carta da giocare nel finale di stagione e a lui l’occasione di mostrare il suo valore. Limpido, per carità, ma finora solo intravvisto. 
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23 di 28  HERNANES 6 Cerca gloria, con alterna fortuna, fino a gennaio, poi cede alle sirene cinesi. Un pezzetto di scudetto gli appartiene comunque. 
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24 di 28  RINCON 6 Arrivato a gennaio, memorizza in fretta le idee tattiche di Allegri: quando tocca a lui, si fa trovare pronto. 
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25 di 28  KEAN SV Pochissimi ritagli, sufficienti per intuirne la stoffa. Primo classe 2000 a debuttare in serie A (e in Champions League). 
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26 di 28 29) Rolandro Mandragora - 1997 - Juventus
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27 di 28  MATTIELLO SV Campione di sfortuna, è ormai ristabilito ma non ha ancora debuttato.
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28 di 28  AUDERO SV Zero presenze, ma va bene così: in allenamento, può rubare segreti preziosi a Buffon. 

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