A questo punto non è il caso di fare previsioni. Le rassicurazioni e le promesse fatte in questi mesi sia da Fininvest sia da Ses sono state regolarmente disattese. Ci sarà un'ulteriore caparra da 100 milioni, che farà arrivare a 300 i milioni già finiti nei forzieri del Biscione. A logica nessuno perderebbe una simile montagna di soldi. Ma lo si diceva anche a dicembre, quando c'è stato il primo rinvio...
Tutti. Sino Europe, e in particolare Yonghong Li, perché ha probabilmente messo in piedi un'operazione troppo grande per le sue effettive possibilità. Ma anche Fininvest, perché non si può arrivare a tre giorni dal closing per scoprire che la controparte non ha tutto il denaro a disposizione. E' vero che le caparre dovevano essere una garanzia. Ma è stato giusto accontentarsi di liste di investitori mai definitive, invece di pretendere una disclosure ufficiale?
Lunedì, dopo il pranzo ad Arcore, sembrava essere ormai deciso ad accettare la carica di presidente onorario. I problemi appena sorti, insomma, sono stati una sorpresa anche per lui. In questi mesi Berlusconi ha più volte accarezzato l'idea di non vendere più. Ne ha avuto l'occasione a dicembre e anche adesso, ma la verità è che, anche su pressione di Fininvest e dei figli, si è ormai rassegnato alla cessione.
Ancora adesso questo interrogativo rimane senza risposta. L'unica certezza è Yonghong Li, rimasto come unico potenziale azionista. Anche Haixia, fondo provicinciale, già presente ad agosto, è diventato soltanto un finanziatore. Come tutte le altre entità, mai ufficialmente confermate. Il ruolo di Huarong, asset manager statale, resta controverso, China Merchants Bank ha smentito il suo coinvolgimento. Quindi?
E' l'opinione ormai diffusa tra gli addetti ai lavori. Tra equity (520 milioni), debiti (220) e investimenti obbligati (350 in 3 anni), si arriva a oltre un miliardo di euro. Non a caso, alla fine si sono presentati di fatto due broker, prima Bee Taechaubol e poi Yonghong Li. Mai un vero acquirente, come accaduto per l'Inter con Suning.
Bee Taechaubol ogni tanto lancia segnali. E anche Sonny Wu, il capocordata quando gli advisor erano ancora Galatioto e Gancikoff, sarebbe disposto a riprovare. Ma per aumentare le alternative tra gli acquirenti l'unica strada sarebbe quella di abbassare la valutazione del Milan.
La situazione si fa inevitabilmente più complicata. Ad ogni occasione, Raiola spiega di voler conoscere quali siano le potenzialità e i piani dei nuovi proprietari, prima di sedersi a trattare. E se il procuratore aveva dubbi prima, ora questi non potranno che aumentare. Con il concreto pericolo che il portiere, corteggiatissimo e non solo dalla Juventus, possa arrivare a scadenza di contratto, nel 2018, per poi scegliere una nuova sistemazione.
Un altro errore è stato quello di far trapelare una disponibilità superiore ai 100 milioni di euro, alimentando anche le speranze di grandi colpi. Ma se i nuovi investitori fanno già fatica a raccogliere tutto il denaro necessario per l'acquisto del club, come possono avere una simile disponibilità per il mercato estivo? E che tipo di messaggio arriva a club e giocatori? Nel senso che potrebbero essere loro i primi ad avere dubbi sull'opportunità di sposare il nuovo Diavolo.
Finora il tecnico è stato abilissimo nell'isolare i giocatori, che sembrano non aver risentito delle evoluzioni societarie. E' chiaro, però, che con il passare del tempo diventa tutto più difficile. Peraltro, anche Montella potrebbe concedersi alcune riflessioni. Il feeling con Galliani è indiscutibile. Mentre c'è un punto di domanda su che tipo di rapporto si potrà creare con il duo Fassone-Mirabelli. Il mercato, in ogni caso, non potrà che partire in ritardo. E allora viene da chiedersi come reagirebbe l'Aeroplanino davanti all'offerta di un altro club.