La Redazione lunedì 5 ottobre 2015, 09:08
I voti del Corriere dello Sport-Stadio ai calciatori azzurri dopo la serata trionfale contro il Milan (di Antonio Giordano)
MOSCA
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Insigne 8,5
LaPresse/Spada
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L’assist per Allan è geniale (l’altro per Callejon poi da altruista), il gol strepitoso, quelli che piacciono a lui, la palla che gira e va a baciare l’incrocio, mentre lui bacia il cielo. Gli mancava San Siro nell’album... Gli mancava una punizione e se la regala: l’ovazione è strameritata. Gli eroi esistono.
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Jorginho 7,5
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Il direttore d’orchestra: scandisce i tempi ed i movimenti altrui, va a prendersi il pallone e le responsabilità, fa tutto in scioltezza, senza mostrare stress
LaPresse/Spada
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Fa cose che gli umani... Un quasi gol di tacco, una veronica - pardon, due - da alzarsi ad applaudirlo e poi manda Insigne al raddoppio. Gli manca l’acuto, ma è un dettaglio
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Koulibaly 7,5
ANSA
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Il muro di gomma: li respinge tutti, va d’anticipo, di rabbia, di fisico o di posizione. E’ un gigante che non fa nulla per non farsi notare
ANSA
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Non si ferma un istante, non molla un centimetro, ha una freschezza che non t’aspetti perché è alla sesta consecutiva, e quando allunga è di un’eleganza accattivante. Poi, perché si smetta d’aver pregiudizi, procura pure l’autorete.
ANSA
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Allan (Napoli)
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La sua terza rete è da mezz’ala pura, d’intelligenza viva che aggredisce lo spazio. Bertolacci non lo tiene, Montolivo neanche, lui spacca il match, difende ed assalta.
ANSA
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Faccia a faccia con Kucka, come in un derby. Si sradica dall’ombra del rossonero, sceglie zone diverse, persino la trequarti, si defila e poi parte, però rispettando gli equilibri.
LaPresse
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Reina 6,5
LaPresse
18 di 22
Fa il libero aggiunto, come consuetudine, più con i piedi che con le mani. E quando deve andare a prendere il pallone di Ely, dimostra chi è. A proposito, un’altra partita senza subire reti.
LaPresse
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Sbaglia tanto, persino troppo in avvio, e si porta appresso qualche reminiscenza che lo frena. La ripresa gli restituisce brio e le sicurezze smarrite, non concede metri, né palloni.
LaPresse
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Lo fronteggia Antonelli, che riesce (talvolta) a non preoccuparsene. Stavolta è fase passiva, o, scusate, è più passivo di altre volte. E sciupa una palla da sistemare in porta come uno scolaretto... Il finale è reattivo.
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