Ecco i voti del Corriere dello Sport-Stadio per la squadra azzurra nella vittoria per 2-0 contro il Palermo
Per la foga che ci mette quando entra, sembra quasi uno che deve conquistarsi il posto. Grande quantità nel finale.
Blindato dalla difesa: poche cose ma buone. Sempre.
Rispoli lo attacca senza paura e ne viene fuori un bel testa a testa tra scattisti. Un po' impreciso al cross.
La solita partita piena di sacrificio. Ovvio che ne risenta la lucidità: al tiro e nell'ultimo passaggio. Ma il suo impegno ha un peso specifico notevole.
La vita da mediano continua: è un altro Hamsik, magari meno pericoloso e a caccia di gol, ma va bene così. Molto bene.
Non fa rimpiangere Koulibaly: ottima notizia, per guardare in alto servono uomini d'esperienza sempre pronti all'uso. Si muove con lucidità, è attento nelle chiusure e preciso negli appoggi.
Gioca con la naturalezza di chi ha personalità e anche intelligenza: perché riesce a brillare senza strafare. Spinge sulla fascia e copre sempre con grande puntualità.
Al servizio della squadra e di Higuain, con cui parla una lingua comprensibile a pochi: il calcio puro. Nel carnet anche un palo colpito nel primo tempo su assist di Jorginho.
Il palo e poi la liberazione, sottolineata da un'esultanza rabbiosa, con un gol alla Mertens: serpentina e tiro a giro. E' sempre un'arma micidiale.
Un uomo ovunque che, tra un raddoppio e un recupero difensivo, trova anche il modo di mandare in porta i compagni con grandi idee (vedi Insigne).
Su Gilardino o su Vazquez, sfodera un'altra bella prestazione. Tanta sicurezza.
Se continua così, finisce che anche lui potrà arrogarsi il diritto di dire quel che diavolo vuole: finché vince e convince, il San Paolo gli perdonerà tutto.
Una sberla degna Ivanisevic: che gol, il decimo stagionale. Quest'anno non ha pietà, il signor capocannoniere del campionato (8, in attesa di Eder). La certezza di base è inconfutabile: è lui l'uomo dei sogni scudetto.