Onora la partita numero 295 con il Napoli in scioltezza. Un irriducibile.
Più gioca, più cresce: in condizione e convinzione. Dimostra di saper attaccare e difendere.
E’ l’anima marziale di una squadra chic. Ennesima partita di sostanza vera: corsa e raddoppi.
Perde un solo duello aereo con Kalinic in area. E il resto è splendida solidità difensiva.
Una di quelle serate in cui è letteralmente invalicabile. Un colosso, un gigante di granito.
In mezzo comanda lui: che spessore. E che meraviglia la giocata sul filo per Insigne-gol.
Dopo il pareggio con il Chievo, ricomincia la corsa: questa volta, rispetto alla stagione precedente, il colpo durissimo dei gravi infortuni di Milik e soprattutto Ghoulam, tassello fondamentale del mosaico, sembra già assorbito. Sia chiaro: il Napoli di ieri non è stato il più bello della stagione e neanche il più “sarriano”, considerando l’inusuale 45,1% di possesso, però ha giocato e vinto una partita tatticamente perfetta. E se cominciano ad arrivare anche le vittorie senza show, allora significa che la squadra è matura. Il resto sono numeri da scudetto: 11 vittorie e 2 pareggi, una media pazzesca. E questa volta il gol nel finale fa meno rabbia: è una perla di Romagnoli.
L’acqua santa del Diavolo: 6° gol in 10 sfide, un palo e il calcio dipinto. L’Italia s'è desta.