Meret il migliore tra gli azzurri. Bene Politano, Anguissa sottotono (di Claudio Beneforti)
Costruisce un Napoli che fa fatica e all’intervallo lo cambia, tornando alle certezze Lobotka e Zielinski. Certo, la squadra si ritrova, cresce ma non è nottata.
Para il rigore di Colombo, non ha colpe sul gol che poi l’attaccante inventa con un sinistro da applausi.
Meno costruttivo del solito quando attacca, vive di qualche affanno quando deve difendere.
Non è che abbia molto lavoro da sbrigare, ma lo sbriga bene.
Fa valere sempre la sua grande struttura fisica.
Sottotono, fa solo qualche dose di legna.
Commette il fallo da rigore su Di Francesco, non trova mai il bandolo della matassa.
Garantisce le solite geometrie.
Con uno dei suoi tiri a giro impegna Falcone, soffre nella fase passiva del gioco, mette in mezzo buoni palloni, sfiora il palo con un tiro a giro poi lascia il posto a Lozano.
A Firenze aveva regalato alla squadra brillantezza e dinamismo una volta entrato in campo, ieri ha fatto un evidente passo indietro partendo dal primo minuto.
E’ un’altra storia con il polacco in campo.
Come a Firenze, combina poco.
Lavora meno del solito, a parte sul gol di Elmas, alla fine del primo tempo ha toccato solo nove palloni, nel secondo tempo sfiora il gol di testa.