I migliori e i peggiori della sfida di Champions: Rrahmani guarda il treno in velocità, serataccia Mario Rui. Cosa chiedere di più a Meret?
Tiene il Napoli sul pari ipnotizzando Giroud neanche fosse Giucas Casella. Commette poco dopo un errore nel rinvio, ma in prima persona si impegna ad ovviare chiudendo la porta ancora a Giroud. Per andare anche a segnare nella porta avversaria si sta attrezzando.
Sfortunatissimo: l'infortunio non lo meritava proprio. Nella mezzora in cui gioca è il migliore del Napoli. Sulla destra stava vincendo il duello con Theo Hernandez. Stava usando destro e sinistro con la stessa naturalezza mandando in bambola i suoi avversari. Sliding doors.
Per tutta la partita combatte come un leone nonostante è evidente non sia al meglio. Applaude tutti, incoraggia, fa da mental coach alla squadra. Poi nel finale trova anche il gol. Troppo tardi. Il tempo che ormai per l'assalto finale dura meno di uno spot.
Nonostante il Milan raddoppi, triplichi e non solo… lui scappa. Non sempre, non con la stessa frequenza solita. Ma scappa. Soprattutto nel secondo tempo riesce a superare la gabbia come solo lui potrebbe fare (anche perché Calabria non sembra proprio sbadato stasera, anzi). Suona la carica e scuote la squadra. Ultimo ad arrendersi. Fino al rigore. Quell'errore toglie al Napoli l'arrembaggio finale e chissà cosa poteva succedere...
Non disputa una brutta partita. Ma nell’occasione del gol di Leao guarda l’avversario passare vicino a lui senza fare nulla. Va bene che in certe occasioni fermare Leao è come cercare di prendere al volo un Frecciarossa a tutta velocità, però non oppone la benché minima resistenza. Condivide lo stesso errore con Di Lorenzo, ma almeno il capitano azzurro prova in attacco a rimediare e ci riesce in parte guadagnando un rigore. Lui, là dietro, non ha tante chance di rifarsi. Anche lui esce malconcio. Anche lui serataccia.
Inizia come tutto il Napoli. Una furia. Lui e Lobotka pressano e accorciano sugli avversari tanto da dare l’idea ai milanisti che il campo per loro fosse effettivamente più piccolo. Poi sbaglia un controllo semplice che dà il via all’azione del gol di Leao. Da lì in poi problemi su problemi: ancora di controllo ma anche di tenuta mentale.
Proprio non è la sua serata. Stende Leao e concede un rigore evitabilissimo. Prima di questa ingenuità stava facendo bene il gregario di Kvara, con le sue lunghe corse chioma al vento per togliere dalle scatole del georgiano qualcuno dei suoi 47 marcatori. Nonostante la parata di Meret, quel rigore cambia emotivamente la partita del Napoli, che prima aveva fatto faville. A concludere la serata, l’infortunio. Nello stesso minuto di Politano. Una serie di sfortunati eventi.