Dzeko lotta, Rüdiger fatica, Szczesny incerto
Smarrisce la solita sicurezza sotto la pioggia incessante. Sbaglia l’intervento in occasione del gol del Bologna e molto altro.
Commette tanti falli, compreso quello del rigore.
Il terreno acquitrinoso mortifica le sue doti di velocista. Prova a rubar palla a Mirante e per poco non ci riesce, ma poi è tutto un correre a vuoto. Riesce ad avere uno spunto decisivo nella ripresa, quando si procura il secondo rigore.
Serataccia. Impreparato sul primo gol, uscite difettose.
Destro lo irride con un tunnel, nelle mischie in area combina disastri. I limiti tecnici si evidenziano su questo campo. Un po’ meglio nella ripresa.
Pjanic (Roma) 4
Birsa (Chievo) 2
Dybala (Juventus) 2
Insigne (Napoli) 2
Ventotto giocatori a 1
Al rientro da titolare dopo oltre due mesi, si dedica soprattutto a compiti di copertura, non avendo ancora la condizione per guidare la squadra.
Entra in partita rispettando precisi compiti tattici.
Soffre all’inizio, cresce alla distanza.
Si commuove sulle note della Marsigliese prima dell’inizio della partita. Ma in campo non sbanda.
Risolve una situazione pericolosissima, favorito anche dalle pozzanghere. Poi però le valute male e con un retropassaggio da quaranta metri rischia
un clamoroso autogol. La sua forza fisica gli consente di non affogare. Resiste per un’ora.
Usa il fioretto anziché la sciabola. Poco incline a gettarsi nella mischia. Nella ripresa ha un’occasione praticamente sul dischetto ma non riesce a girarsi. Realizza su rigore il secondo gol, il suo primo in trasferta. Un colpo di testa sul primo palo e un gran lavoro per la squadra.
Torna in attacco, con la fascia di capitano, sul campo dove quattro giorni fa aveva giocato in azzurro da centrocampista. È spesso pericoloso. Con
un cross si procura il rigore e poco dopo non sfrutta come potrebbe una grande occasione in contropiede.