Dzeko ci mette la cattiveria, Salah e Florenzi super. Juan Jesus si limita a controllare Callejon (di Alberto Polverosi)
I numeri sono dalla sua parte e, soprattutto se paragonati a un anno fa, sono straordinari: 7º gol in 8 presenze in campionato, lo scorso anno solo 1 nelle prime 8; in tutta la sua carriera, non aveva mai segnato 7 gol nelle prime 8 giornate di campionato. Ora segna, ma non è solo questa la differenza. Ora è dentro il congegno della Roma, fa i movimenti giusti e ci mette cattiveria.
Il primo gol di Dzeko è suo almeno al 50 per cento, non tanto per l’assist, ma per il coraggio e l’astuzia con cui ruba la palla a quel gigante di Koulibaly. Poi piazza anche il suo gol. Grande prestazione dell’egiziano che, quando può, aiuta anche in fase difensiva.
Tecnica, tattica e corsa. Tecnica: basta vedere la punizione del 2-0, simile a quella che aveva portato Manolas al gol del 2-1 contro l’Inter, ha un destro che taglia più di una lametta. Tattica: con un giocatore così, adatto a tutti i ruoli, Spalletti può inventare anche la difesa a “tre e mezzo”, sa sempre come e dove mettersi. Corsa: la fascia è sua, da cima a fondo. E’ il giocatore più completo della Roma.
Non è nella sua condizione migliore, ma non molla mai. E’ sempre pronto a dare la caccia al pallone. E fa pure un mezzo velo sul primo gol di Dzeko.
Entra per dare forza alla difesa.
Limita la sua gara al controllo di uno spento Callejon.