Il tennista azzurro ha rilasciato un'intervista a Vanity Fair raccontando anche alcuni aneddoti personali: dai soldi all'unico sfizio che si è tolto, leggi tutto
"Sono un ragazzo normale, mi piace giocare alla Playstation e andare a cena anche se il più delle volte preferisco stare a casa mia a Montecarlo".
"Non sono mai stato in discoteca, non mi piace andare a dormire tardi. Preferisco giocare a carte con un amico".
"Sono italiano al 100% e ne sono orgoglioso. Noi parliamo il nostro dialetto tedesco ma anche in Sicilia parlano un dialetto che nelle altre parti d’Italia non capiscono, no?".
"Come ho festeggiato la vittoria agli Australian Open? Una cena senza alcol, poi il giorno dopo di nuovo in palestra. Niente di che. La sera del successo non realizzavo ciò che era accaduto, ho guardato un film e dopo un po’ mi sono addormentato senza la coppa: l’avevo lasciata al mio manager".
"Nel tennis c’è molta competizione tra di noi atleti, anche fuori dal campo. Se i tennisti sono più intelligenti della media? Lo sono quelli più forti".
"Prima di comprare qualcosa guardo sempre il prezzo. Se vado al ristorante e la pasta al ragù costa più di quella al pomodoro, prendo quella al pomodoro. Non perché sia tirchio ma perché rispetto il denaro".
"Uno sfizio che mi sono tolto? Uno solo, mi sono comprato una bella macchina ma non pensi a una Ferrari, una Lamborghini o una Maserati".
"L’amore? E’ una bellissima cosa quando si trova quello giusto. Come per tutti. E se ci pensa i migliori tennisti al mondo hanno tutti moglie e figli".
"Se ho mai spaccato una racchetta in campo? Sì ma tanti anni fa. La racchetta è la cosa più importante che abbiamo".
"Cosa mi fa incazzare e perdere il controllo? Una sconfitta a burraco".
"Quando ho pianto l’ultima volta? Quando è morto mio nonno, un anno fa. E di gioia? Non è mai successo, mi sa. Nemmeno a Melbourne dopo la vittoria, quello vicino agli occhi era sudore".