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Tomba, il nuovo re dello sci

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Tomba, il nuovo re dello sci
Grazie alla “Bomba”, vent’anni dopo l’ultima volta un azzurro torna a vincere la Coppa del Mondo

Bologna, 15 marzo 1995. L’Italia dello sci aspetta da vent’anni un nuovo re. Da Gustav Thoeni e Piero Gros nessun azzurro ha più alzato al cielo la Coppa del Mondo generale. Poi arriva lui, il ragazzo di Castel de’ Britti, esplosivo, spettacolare, indomabile. Alberto Tomba, la “Bomba”, che trasforma le piste in palcoscenici e le gare in show indimenticabili. Quello per lui è il giorno della consacrazione: senza scendere in pista, diventa il nuovo campione del mondo di sci alpino. Non servono altri colpi di scena, l’epilogo arriva quasi in sordina. A Bormio si corre la discesa libera, Tomba è spettatore. L’ultimo rivale, Marc Girardelli, chiude solo 17°. Game over. Sono le 13:32, in quel momento la Coppa è sua. Due decenni dopo l’ultima vittoria italiana, un’altra leggenda si prende il trono. E lo fa a modo suo: con numeri da fuoriclasse assoluto.

Rockstar

L’inverno 1994-95 è un tour de force trionfale. Tomba non vince, domina. Dall’apertura a Tignes fino alle tappe leggendarie di Kitzbühel, Wengen, Alta Badia. Undici vittorie, otto consecutive. Una stagione irripetibile, che lo trasforma in un’icona. Ogni manche è un assolo di potenza e follia, ogni gara una sceneggiatura perfetta da film hollywoodiano. A Lech, nello slalom speciale, scrive una delle pagine più incredibili della sua carriera: incrocia le punte degli sci, sembra spacciato, ma si rialza con un colpo di reni impossibile e taglia il traguardo per primo. Il pubblico impazzisce, lui si batte il dito sulla tempia: “Sono pazzo!”. Ma è solo genio puro. Poi c’è la liberazione dell’Alta Badia, il gigante che gli mancava da tre anni. Un successo che festeggia con una capriola nella neve, davanti a migliaia di tifosi in delirio. È l’immagine più bella del suo trionfo: l’uomo che si diverte mentre scrive la storia.

Spettatore

Quella Coppa del Mondo è il sigillo su una carriera straordinaria. Un trofeo inseguito a lungo, sfuggito per anni, ma che finalmente si piega al suo talento. Quando l’aritmetica lo proclama campione, Tomba non è nemmeno in gara. È a Milano, a casa della sua fi danzata dell’epoca Martina Colombari. Gli basta aspettare e poi lasciarsi travolgere dall’abbraccio di un Paese intero. Il 15 marzo 1995 non è solo il giorno di un trionfo. È quello in cui Alberto Tomba diventa leggenda.

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