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"Calcio e impresa: le regole del gioco", Demetrio Albertini racconta il suo percorso tra campo e management sportivo

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"Calcio e impresa: le regole del gioco", Demetrio Albertini racconta il suo percorso tra campo e management sportivo © Marco Rosi / Fotonotizia
L'ex centrocampista della Nazionale e del Milan ospite nel podcast "Il Caffettino per 2" di Mario Moroni dopo le sue dimissioni dalla FIGC
Demetrio Albertini, ex centrocampista della Nazionale e del Milan, nonché fino a pochi giorni fa Presidente del Settore Tecnico della FIGC, ha rilasciato un’intervista esclusiva al podcast "Il Caffettino per 2" di Mario Moroni, distribuito da Onepodcast e disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming. Una conversazione che assume ancora più rilevanza alla luce delle sue recenti dimissioni, annunciate dal presidente federale Gabriele Gravina, e che apre nuovi scenari sul futuro dell’ex dirigente.

Nel corso dell’intervista, Albertini ha affrontato temi centrali per la sua carriera e per il mondo dello sport, in particolare il legame tra il calcio e l’imprenditoria. "Le regole del campo sono uguali a quelle dell’imprenditore medio. Ci sono le regole delle 4 C: conoscere, confrontare, condividere e credere", ha dichiarato, sottolineando come il passaggio dal ruolo di calciatore a quello di manager sportivo richieda strategia, pazienza e una solida conoscenza del sistema burocratico. Ripercorrendo la sua storia, Albertini ha raccontato: "Ho cominciato all’oratorio di Villa Raverio, con mio papà come primo allenatore. Per un giovane sportivo la passione è fondamentale, ti porta a vedere San Siro nel cortile di casa tua. Altrimenti si è sempre alla ricerca del campo perfetto, del pubblico, dello stadio, invece bisogna partire dalla passione".

Sul rapporto tra calcio e impresa, ha evidenziato come i calciatori siano "i più giovani pensionati del Paese" e di come la transizione verso nuovi ruoli sia una sfida: "Quando ho smesso di essere calciatore, sono diventato manager sportivo. Se non sei presuntuoso, arrivi. 
Io conoscevo il calcio, ma ho dovuto imparare a essere un manager. Serve strategia, imparare la burocrazia. In quel momento ho capito che l’essere stato calciatore era un vantaggio per la professione di manager, e non il contrario"
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Nel corso dell’intervista, Albertini ha anche accennato a possibili novità nel suo futuro professionale senza tuttavia svelare dettagli: "Ci saranno delle novità, ma non posso ancora anticipare nulla". Un’affermazione che lascia spazio a molteplici interpretazioni e che accresce l’attesa per i prossimi sviluppi della sua carriera.

Sul ruolo dello sport nella formazione dei giovani, ha ribadito: "Fate fare lo sport competitivo ai bambini perché è l’insegnamento della vita: prepararsi per essere pronti, la responsabilità della formazione. Devi sapere di essere sulla strada giusta, senza abituarti alle vittorie". Guardando al futuro, Albertini ha parlato anche di innovazione e nuove tecnologie nel calcio: "L’intelligenza artificiale sta entrando nel mondo del calcio per studiare le strategie e le partite. Il mondo cambia velocemente e la contaminazione tra settori è la vera ricchezza". L’intervista completa sarà disponibile dal 3 aprile su "Il Caffettino per 2", il format condotto da Mario Moroni che racconta il mondo dell’innovazione e dell’imprenditoria attraverso le storie dei suoi protagonisti. Un appuntamento imperdibile per chi vuole approfondire il rapporto tra sport, business e leadership, con il punto di vista di uno dei grandi protagonisti del calcio italiano.

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