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Doping, Putin: «In Russia casi accertati, colpa nostra»

AP
Il presidente russo: «Ciò non è ammissibile, tenere conto richieste della Wada e McLaren. Stiamo per istituire un nuovo sistema antidoping, affidato ad un organismo indipendente istituito presso l'Università statale di Mosca»

MOSCA (RUSSIA) - Il sistema di controllo del doping in Russia "non ha funzionato" e questo "è colpa nostra". Così Vladimir Putin, citato dalla Tass. "Noi - ha aggiunto - dobbiamo tener conto del lavoro della commissione indipendente (quella di McLaren, ndr) e delle richieste della Wada, perché bisogna riconoscere che noi abbiamo dei casi ovviamente dimostrati di doping e ciò non è assolutamente ammissibile".

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LA DECISIONE -"Stiamo per istituire un nuovo sistema antidoping, affidato ad un organismo indipendente istituito presso l'Università statale di Mosca". "Sarà allestito - precisa Putin - un laboratorio fornito di attrezzature moderne e dotato del miglior personale". Putin ha poi espresso la speranza che, "con l'aiuto di esperti russi e stranieri, venga predisposto un sistema antidoping efficace. Mi aspetto che la Commissione guidata da Vitaly Smirnov prosegua le sue attività finalizzate al monitoraggio: si deve fare tutto il possibile affinché i nostri giovani atleti non debbano affrontare problemi di doping. Faremo tutto il possibile per costruire una cooperazione significativa con i nostri interlocutori, tra cui la Wada (World Anti-Doping Agency, ndr) e il Comitato olimpico internazionale".

LA CERTEZZA - "Voglio dirlo ancora una volta: non c'è mai stato e spero che non ci sarà mai alcun sistema statale per il doping. Al contrario, ci sarà solo la lotta contro il doping". Così Putin in una riunione sui preparativi per le Universiadi di Krasnoyarsk del 2019. Lo riporta Interfax. "Per quanto riguarda i reclami presentati su presunti segni di manomissione trovati su alcuni campioni di prova - ha poi aggiunto - noi non ne comprendiamo il significato, perché non c'erano state lamentele quando abbiamo presentato quei campioni per i test. In caso di contestazioni, queste avrebbero dovuto essere indicate nelle relative relazioni. Ma nulla di tutto ciò è accaduto. Quindi - ha concluso Putin - vuol dire che i campioni sono stati conservati da qualche parte e noi non possiamo essere ritenuti responsabili per lo stoccaggio".

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