Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Il paragone sbagliato e il rispetto per chi fa sport

Giorni fa un quotidiano ha paragonato i frequentatori delle palestre a chi consulta maghi, gioca d'azzardo e usa droghe. Il Presidente del'Anif, Duregon: “Rappresentiamo 20 milioni di persone che investono denaro per il proprio benessere, forse si sono confusi”

Un titolo sbagliato, un concetto paradossale anche solo a pensarlo, figuriamoci a scriverlo. Gli anziani che ne sanno una più del diavolo, dicono sempre: “Chi non fa non sbaglia”, giusto. Ed è ancora più giusto applicato a quella giungla che è diventata la comunicazione, scritta, cartacea, digitale dove troppi scrivono senza capire e, purtroppo, a volte, senza pensare. Così, qualche giorno fa capita di leggere sulla prima pagina di un quotidiano abbastanza noto un titolo a caratteri cubitali che recita così: “Più spese nel gioco che per la salute”. E fin qui ci starebbe tutto. Solo che nel catenaccio - sommario - per chi non è avvezzo alla terminologia giornalistica si legge… “Per scommesse, azzardo e lotterie sborsiamo 127 miliardi. Senza contare alcol, droga, maghi e palestre: in tutto 275. Lo Stato ne stanzia 120 in sanità”.

Ad una prima lettura si possono solo sbarrare gli occhi; alla seconda, la testa inizia a scuotere senza soste. Anche perché il testo del pezzo che ha generato il titolo non ammette dubbi, si entra nel dettaglio specificando che sono 10 i miliardi per le palestre… Insomma, in quella testata sono davvero convinti di paragonare le palestre a tutto il resto, cioè alcol, droghe, maghi.

Inevitabile la reazione di un mondo che invece lavora da sempre in direzione opposta. Il Presidente dell’ANIF (l’Associazione Nazionale Sport e Fitness Palestre, Piscine, Campi Sportivi), Gianpaolo Duregon in una lettera al quotidiano ha protestato per l’assurdo e scorretto accostamento delle palestre a maghi, droghe e gioco d’azzardo, a maggior ragione visto che l’attività fisica è considerata anche farmaco naturale dall’OMS. Ricordando, peraltro, che si parla di oltre 100mila Centri Sportivi Italiani, frequentati da 20 milioni di cittadini e che danno lavoro a oltre 1 milione di addetti. E senza dimenticare il ruolo fondamentale che gli stessi Centri Sportivi svolgono nell’avviamento allo sport dei giovani - trascurato dallo Stato -; nella cura del fisico di adulti e anziani che aiuta ad abbattere la spesa pubblica per la salute. Oltre alla “produzione” di atleti che con i loro sacrifici e risultati danno lustro a tutto il Paese.

Insomma, una brutta figura quella del quotidiano in questione che nel suo paradossale e inaccettabile paragone ha omesso anche di ricordare che l’investimento sulla salute lo fa direttamente il cittadino, pagando le quote della sua palestra/circolo, senza pesare minimamente suoi conti pubblici.

A volte, prima di scrivere (ma anche di parlare) sarebbe opportuno informarsi, pensare o magari anche solo rileggere e valutare bene quello che si vuole dire. Aiuterebbe tutti a rispettarsi. Venti milioni di italiani restano in attesa delle scuse del quotidiano, mentre continuano a fare sport, cioè a regalarsi del benessere.

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi