Una grande festa allo stadio Olimpico di Roma, al termine di un percorso di oltre 110 eventi provinciali e regionali, ha celebrato il ritorno dei Giochi della Gioventù, evento fortemente voluto dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e dal collega dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, reso possibile da una collaborazione interministeriale senza precedenti e con il supporto di Sport e Salute, rappresentato dal suo presidente Marco Mezzaroma. Dopo la sfilata delle delegazioni regionali sulla pista di atletica dello stadio, una vera e propria passerella per 2500 studenti provenienti da ogni angolo del Paese, dalla Valle d’Aosta alla Calabria, isole comprese, i giovani hanno potuto vivere l’emozione di confrontarsi in varie discipline sul terreno di gioco dove ogni settimana si sfidano i campioni della Serie A. “Immagino le loro sensazioni, le porteranno nel cuore per tutta la vita” ha detto Mezzaroma. Un emozionatissimo Abodi ha parlato di “giornata di felicità, ed è solo l’inizio perché lo sport è investimento in benessere, salute e gioia”. “Crediamo nel miglioramento delle infrastrutture – ha ricordato Abodi – ma anche nell’aumento delle ore di educazione motoria nelle ore curricolari e nel rapporto tra scuola e università anche dal punto di vista sportivo”. Valditara ha citato il piano di intervento a sostegno delle scuole “di quasi 1 miliardo i euro affinché ogni istituto possa avere una struttura sportiva. È un piano che coinvolge 1000 scuole sulle 8000 complessive. Lo sport rappresenta i valori più sani della vita e aiuta anche contro la dispersione scolastica”.
Gli studenti, alla presenza di campioni come Massimiliano Rosolino, Filippo Magnini, Alessandro Ossola, Manuel Bortuzzo e Stefano Maniscalco, hanno giocato a pallavolo, a basket, si sono cimentati in prove di ginnastica, di atletica leggera e di tanti altri sport, per una festa che continuerà fino a oggi pomeriggio. In questo 2025, un anno di sperimentazione per il ritorno dei Giochi della Gioventù che in Italia si erano svolti dal 1969 al 1996, sono stati più di 100 mila gli alunni coinvolti prima delle finali di Roma. L’obiettivo di questo grande contenitore di sport e socialità è promuovere l’attività motoria e sportiva quale aspetto fondamentale per il processo di crescita dello studente, affiancando alla pratica anche un percorso formativo, educando alla salute, ai corretti stili di vita, al fair play, all’inclusione e a prevenire fenomeni devianti come bullismo, violenza, discriminazione razziale e di genere.