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Atletica, il finanziere Floriani vince Vivicittà

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Il 33enne fondista delle Fiamme Gialle ha corso a Palermo e ha prevalso nella graduatoria con i tempi compensati. Tra le donne successo di Barbara Bressi a Reggio Emilia. In calendario anche la prova a Cuba

ROMA - La classifica unica compensata della 32ª edizione di Vivicittà, la “corsa più grande del mondo”, è stata vinta da Yuri Floriani, 33enne fondista delle Fiamme Gialle, finalista ai Giochi olimpici di Londra 2012 nei 3000 siepi, che a Palermo ha tagliato il traguardo per primo in 36:11. Al secondo posto si è classificato il vincitore della prova di Sarajevo, il 20enne serbo Uros Kutselic (36:20), al terzo invece il palermitano Vincenzo Agnello, arrivato dietro Floriani in 36:44. Reggio Emilia sbanca con le donne. A vincere il Vivicittà è stata la 27enne atleta di casa Barbara Bressi, capace di chiudere i 12 chilometri in 41:40, precedendo sul traguardo l'altra atleta emiliana Isabella Morlini che ha chiuso in 42:08. Per il terzo anno consecutivo Sarajevo vede una donna sul podio: si tratta della forte fondista serba Ana Subotic, vincitrice della prova nella capitale bosniaca in 42:27 e terza assoluta.
Sono stati in 75.000 a presentarsi al via questa mattina in 45 città italiane e 8 all’estero (a Cuba si correrà la non competitiva nelle prossime ore). Record di partecipanti a Reggio Emilia, con circa 5000 persone che hanno invaso il centro della città. Benissimo anche a Bra, con oltre 4000 partecipanti, Palermo con oltre 3.000 e Torino con circa 2000, dei quali 1300 alla sola prova competitiva.

LE PAROLE DI SCHWAZER - Alex Schwazer, presente con Davide Pati di Libera alla prova romana di Vivicittà che si è tenuta nel carcere di Rebibbia, ha detto: “Voglio rimettermi in gioco e provare a lasciare un ricordo bello e pulito della mia carriera”. Presenti a Rebibbia anche Giovanni Malagò, presidente del Coni e Vincenzo Manco, presidente Uisp: “Con Vivicittà vogliamo dare segnali chiari sulla sostenibilità ambientale, sulla solidarietà internazionale e sul valore sociale dello sport - ha detto Manco - Correre dentro le carceri e nelle piazze e strade italiane significa superare l’idea di ambienti separati. Lo sport crea dialogo e opportunità di dignità per tutti”.
Sono stati raccolti oltre 16.000 euro che saranno destinati al progetto “Sport & Dignity”, a favore dell’inclusione di bambini con disabilità del centro Kanafani nel campo profughi palestinese di Ain Al Helweh.

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