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Schwazer: "Non sono sorpreso dal Tas. Tokyo 2020? Niente da dimostrare"

L'ex marciatore italiano ha commentato la sentenza negativa sul suo ricorso con la squalifica: "L'importante adesso è che si concluda a mio favore il procedimento penale a Bolzano"

ROMA - Alex Schwazer, ex marciatore italiano, ha commentato a Radio Sportiva la sentenza negativa del Tas di Losanna sul suo ricorso contro la squalifica per doping. "Sinceramente non sono rimasto male né sorpreso - ha commentato il campione olimpico della 50 km a Pechino 2008 -, avevo detto fin da subito che questo ricorso sarebbe stato molto difficile. L'importante adesso è che si concluda a mio favore il procedimento penale a Bolzano". Il 35enne è determinato ad andare avanti escludendo l'addio all'atletica: "Se ho un'idea in testa posso avere un sostenitore come cento, non mi faccio abbattere e vado avanti per mia strada. La storia è ancora lunga. Tante volte ho letto che la mia carriera è finita, invece sono ancora qua e sto anche bene fisicamente". A chi gli chiede delle Olimpiadi di Tokyo, Schwazer risponde: "Per me la cosa più importante non è tornare a marciare, ma dimostrare la mia innocenza. Ho già vinto le Olimpiadi, non devo più dimostrare niente. In questi ultimi mesi mi sono allenato, se c'è la possibilità di rientrare va bene, altrimenti non mi crolla il mondo".

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