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Chi è Mattia Furlani: la mamma allenatrice, l'autobus, le lacrime e la Roma

Tutti i segreti del diciannovenne che ha vinto l'argento nel lungo ai Mondiali indoor di Glasgow

Mattia Furlani ha compiuto da poco 19 anni e non ha ancora la patente. Per andare a trovare la fidanzata, da Rieti, si fa due ore di autobus, ma poco importa. A metà marzo dovrebbe essere automunito, ma non è la sua priorità. La priorità è l'atletica e non è difficile capire perché. Dopo il record italiano (8.34 al coperto, prima di lui 17 anni fa lo aveva fatto Andrew Howe dopo 17 anni ed è primato mondiale juniores) oggi ha conquistato uno scintillante argento - vivo, visissimo - ai Mondiali indoor di Glasgow. Quando ha vinto, avvolto nella bandiera italiana, si è commosso. E anche qui non è difficile capire perché. Ha vinto l'argento con la stessa misura  (8.22) del campione olimpico di Tokyo e mondiale di Budapest, il greco Miltiadis Tentoglou: a dividerli sul podio solo la seconda miglior misura, che per Furlani è stata di 8.10 mentre Tentoglou è arrivato a 8.19. Un risultato enorme con vista sugli Europei di Roma, in casa, e i Giochi di Parigi: "Cercherò di replicare - le parole di Mattia - quello che è successo oggi. Il grazie va a tutte le persone che hanno lavorato per raggiungere questo risultato, a partire da mia mamma e allenatrice Kathy Seck: il merito in primis è suo. Ora bisogna continuare. Essere avvolto in questa bandiera tricolore fa un effetto pazzesco: l’ha avuta addosso chi ha fatto la storia, da Pietro Mennea a Gimbo Tamberi e Marcell Jacobs. È un grandissimo onore”.

Mattia Furlani, chi è il fenomeno azzuro del salto in lungo

Onore, appunto. Parola chiave nella vita di Mattia insieme a sacrificio. Nato a Marino, ha vissuto a Grottaferrata, ora si allena a Rieti. Frequenta il liceo scientifico sportivo privato, non ha intenzione, per ora, di iscriversi all'università, ma vuole dedicarsi solo all'atletica. E al suo futuro. Con il fratello ha aperto un canale Youtube dove racconta le sue giornate, su Instagram ha quasi 47mila follower ma, sicuramente, il numero è destinato a crescere. Tifoso della Roma "malato", parole sue, ha ricevuto i complimenti per l'argento della società giallorossa che, lo scorso dicembre, lo aveva invitato allo stadio. Sua madre, a cui deve tutto, e lo ribadisce appena può, è la sua allenatrice ed un ex velocista mentre suo padre, Marcello, ha fatto salto in alto. Una famiglia di atleti così come è un'atleta (corre i 100 e i 200) la fidanzata Giulia, anche se per cinque anni, da bambino, Mattia ha giocato a basket. Poi però, quando ha dovuto scegliere, non ha avuto dubbi. Astemio, ha iniziato e adora il salto in alto e non è detto che non decida, dopo Parigi, di riprovarci. A patto, però, di vincere una medaglia. Difficile, non impossibile.

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