Incantare, ultimamente Nadia Battocletti lo fa così bene da lasciare tutti a bocca aperta. E ora per l'atleta di Trento si aprono le porte del Golden Gala Pietro Mennea. Nadia è pronta per regalare un’altra notte magica allo stadio Olimpico. L’azzurra d'altronde è fresca di primato italiano dei 3000 metri con 8:26.27 (superato il suo 8:30.82 indoor e l’8:35.65 di Roberta Brunet all’aperto) ed è seconda in Diamond League alle spalle della keniana campionessa olimpica Beatrice Chebet che ha centrato il secondo tempo di ogni epoca con 8:11.56.
Rovereto e Roma, due antipasti niente male
Un anno d'oro quello della Battocletti che ora guarda al Mondiale e ovviamente alle prossime Olimpiadi. Che prima della pista dell'Olimpico romano vuole fare bene anche al Meeting di Rovereto 2025, edizione numero 61 del Palio Città della Quercia in programma lunedì 2 giugno. La padrona di casa trentina si cimenterà sulla distanza dei 1500 metri e troverà tra le altre l’australiana Linden Hall, la statunitense Helen Schlachtenhaufen e l’etiope Netsanet Desta. La regina del mezzofondo europeo, attesa poi venerdì 6 giugno a Roma per il Golden Gala (nei 5000), proverà ad aggiornare il suo primato personale di 3:59.19 realizzato l’anno scorso proprio sulla pista dell’Olimpico.
Nadia, una famiglia di campioni
Ma Nadia la corsa ce l'ha nel sangue. A sette anni, infatti, vinse in braccio al papà. Come? Lo ha spiegato Nadia in un'intervista a La Stampa: "È l’anno in cui ho iniziato a fare atletica, mio padre ha vinto quella 7 km di Cavareno tre volte, nel 2007 gli organizzatori mi lanciano dentro il tracciato quando mancano 100 metri e io prendo a correre senza aspettare. Papà mi afferra la manina e fisso le ciaspole rosso rubino modificate per l’aerodinamica". Papà Giuliano, infatti, è vincitore di quattro titoli italiani assoluti e della medaglia di bronzo nei 5000 m ai Mondiali Juniores del 1994 a Lisbona. La madre, la marocchina Jawhara Saddougui era una specialista degli 800 metri.
Tanti successi, ma Nadia non si ferma qui
Nadia ha iniziato a correre all'età di 5 anni, seguendo le orme dei genitori. Cresciuta a Cavareno, in Val di Non, il suo primo approccio è stato con la corsa in montagna. A 14 anni ha vinto il suo primo titolo italiano proprio nella corsa in montagna, nella categoria cadette. Ha vinto cinque titoli europei di corsa campestre, due nella categoria under 20, due nella categoria under 23 e uno nella categoria assoluta (2025). Nel 2024 ha conquistato due medaglie d'oro ai Campionati Europei di Roma, nei 5000 e nei 10000 m, diventando la quarta atleta nella storia (prima italiana) a firmare la doppietta in questa competizione. Alle Olimpiadi di Parigi ha conquistato il 2° posto nella finale dei 10000 m. Insomma una predestinata, e ora arriva il bello.