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Bruni esclusiva: "Rinata in Spagna, ora il Golden Gala con Tokyo nel mirino"

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Bruni esclusiva: "Rinata in Spagna, ora il Golden Gala con Tokyo nel mirino"
Intervista alla recordwoman italiana del salto con l’asta, di stanza a Pamplona e pronta per l'appuntamento romano propedeutico ai Mondiali: cos'ha detto

ROMA - «Date il massimo!». E se a scriverlo è Carlo Verdone, rivolgendosi ai ventuno azzurri che venerdì saranno all’Olimpico per il Golden Gala, per Roberta Bruni è tutto fuorché un incoraggiamento come un altro. C’è la passione per l’attore e regista romano, ma anche una stagione all'aperto in cui la 31enne astista romana di stanza a Pamplona vuole continuare a mostrare progressi. Questo 2025 ha già portato il record italiano da 4,70 stabilito al chiuso, nella Clermont-Ferrand di Lavillenie; poi la medaglia agli Europei indoor sfumata nonostante un altro 4,70. Di recente, infine, il 4,63 di Doha e il 4,50 di Rabat nonostante l’influenza. «Per invitare la gente venerdì all'Olimpico - sorride Roberta Bruni - ho fatto l’imitazione di Verdone versione Ivano che cerca lo stadio. E lui ha commentato con quel “Date il massimo”. Io ho già vinto».

Il 9 giugno 2022, la mattina si laureò in Scienze agrarie, la sera saltò 4,60 al Golden Gala. Quali sono le sue aspettative stavolta?
«Aspettativa? Non fa più parte del mio vocabolario. Ora mi interessa soltanto riportare in gara ciò che preparo in allenamento, continuando la tendenza di questo inverno. Alla misura penserò quando sarò in gara».

Lo stesso atteggiamento che abbiamo visto durante la stagione indoor. Redditizio, no?
«La stagione è andata bene, c’è solo quel piccolo rammarico della medaglia sfumata: quinta anziché terza eguagliando il record italiano al terzo tentativo anziché al secondo. Il salto con l’asta è bello quanto crudele. Le gare indoor sono state comunque un buon trampolino di lancio. Ci vorrà pazienza e fiducia nel lavoro che sto svolgendo, per poi, mese dopo mese, mettere qualcosa in più per arrivare “a bomba” ai Mondiali di Tokyo».

Proprio non se li sente questi 31 anni.
«Anzi, è come se stessi vivendo una seconda carriera. Il fatto di aver cambiato nazione, allenatore (dal 2023 è Alexandre Navas, ndc) e mental coach (Flaminia Bolzan) ha segnato quasi una rinascita. Finché riuscirò a divertirmi e a difendere i colori della Nazionale e dei Carabinieri voglio godermela al 100%. Stiamo facendo un lavoro bellissimo e ambiamo a cose più grandi».

Un tempo si avvaleva anche della consulenza filosofica: qual è il filosofo di riferimento in questa sua nuova fase?
«Parliamo dei primi anni della mia carriera e, quanto all'autore di riferimento, davvero non saprei. È proprio cambiato tutto».

Una nuova Roberta anche per i Mondiali di Tokyo?
«Tornerò nel bellissimo stadio dove ho disputato la mia prima Olimpiade, sofferta dal punto di vista emotivo e fisico, considerando anche il Covid. Voglio tornare lì con un altro spirito, consapevole del mio valore e cercando di dimostrarlo».

Lei carabiniera, Elisa Molinarolo poliziotta: una rivalità a colpi di record italiani che appare bella e corretta. Tutto giusto?
«Abbiamo ottimi rapporti. Amiche fuori dalla pedana, rivali in gara. Essere allo stesso livello non può che motivarti ulteriormente e, comunque, il fatto che siamo in due a portare in alto il salto con l’asta è molto bello».

Elisa se la prende con gli “hater”, Roberta cosa ne pensa?
«Se la sono presa con lei anche per il sesto posto a Parigi. Una ragazza che arriva sesta alle Olimpiadi dovrebbe essere elogiata, non criticata. Non possiamo piacere a tutti, certo. L’importante è però che, quando ti guardi allo specchio, ti accorgi di essere in pace con te stessa. Io non li guardo più i commenti».

Social a parte, come va in Spagna?
«Sono a Pamplona, a Nord, e il calore della gente ricorda quello degli italiani. Sarà il temperamento latino... Qui ho trovato serenità, una boccata d’aria fresca. Dopo i Mondiali di Budapest toccai il fondo, mi dissi: o appendo le scarpe al chiodo o cambio».

Beh, le scarpe restano ai piedi.
«La scelta della Spagna la ripeterei altre mille volte».

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