"Tossivo sangue, mi faceva male pensare che mia moglie avrebbe dovuto vivere senza di me". È il racconto shock di Jonas Vingegaard, ciclista danese del Team Visma, che è tornato a parlare del terribile incidente avvenuto un anno fa al Giro dei Paesi Baschi.
Vingegaard, un anno fa la terribile caduta
L'incidente è avvenuto nella scorsa edizione durante la quarta tappa, a circa 30 km dall'arrivo, con tanti ciclisti caduti in curva. Vingegaard rimase gravemente ferito, rimanendo a terra per diversi minuti e necessitando di essere portato via in barella con la maschera d'ossigeno. Il ciclista danese fu poi ricoverato per ben 12 giorni per riprendersi dalle numerose fratture e dalla grave contusione e perforazione polmonare.
Vingegaard, il racconto shock dell'incidente
Un anno dopo quella terribile esperienza, Vingegaard è tornato a parlarne ai microfoni di Eurosport: "Con quell'incidente mi sono rotto sette costole e lo sterno. La clavicola si è rotta in tre o quattro pezzi, mi sono rotto un dito ed entrambi i polmoni sono stati perforati. Penso che sia stato molto peggio di quanto la maggior parte delle persone si possa rendere conto. Le ferite erano molto gravi. Dopo la caduta, i primi 10 secondi non riuscivo a respirare. Quando ci sono riuscito, ho iniziato a tossire sangue. Mi faceva male pensare che mia moglie avrebbe dovuto vivere senza di me. Sono molto orgoglioso di essermi poi ripreso rapidamente e di aver potuto partecipare al Tour de France. Era già una vittoria. Arrivare secondi e vincere una tappa è stato qualcosa di incredibile".