Tutti a caccia della maglia rosa. Si alza il sipario sul Giro d’Italia, giunto all’edizione numero 108: si parte domani con i 160 km tra Durazzo e Tirana, segnati da un circuito finale con la doppia scalata di Surrel. Mai come quest’anno la Corsa Rosa, che apre la stagione dei Grandi Giri, appare senza un vero dominatore della vigilia. E questo non fa altro che rendere l’attesa più trepidante, visto che il gruppo di favoriti è davvero folto, nonostante ci siano due nomi che spiccano un po’ più degli altri.
Giro d’Italia, testa a testa Ayuso-Roglic
Gran parte dell’interesse è sul giovane Juan Ayuso, che dopo due partecipazioni alla Vuelta e una, meno fortunata, al Tour de France, partecipa per la prima volta al Giro. Il ventiduenne del Team Emirates vanta un buon feeling con l’Italia, dove ha vinto il Giro Giovani U23 nel 2023 e la Tirreno-Adriatico quest’anno. Una crescita costante che, unita alle ottime capacità sia in salita che nelle crono, lo pongono tra i favoriti per il primo posto. Ma potrebbe pagare qualcosa in termini di esperienza. Aspetto che, invece, non manca agli altri maggiori contendenti, ai “vecchi” leoni pronti a ruggire. Tra tutti, Primoz Roglic, che ha da poco battuto Ayuso nell’ultima Volta a Catalunya e punta a bissare il successo nel Giro d’Italia del 2023. Sul piatto, inoltre, la possibilità di diventare il più anziano vincitore del Giro, con i suoi 35 anni e mezzo.
Giro d’Italia, per il podio ci prova anche Tiberi
Dietro ai due nomi più quotati, come detto, ci sono molti altri corridori che rientrano comunque tra i favoriti. Tra questi Adam Yates, che negli ultimi anni si è dimostrato molto concreto nelle corse di tre settimane, pur senza essere mai andato davvero vicino a vincerne una. Che possa essere questa la volta buona? Di certo, il fatto di essere compagno di squadra di Ayuso potrebbe dare spazio a dinamiche interessanti all’interno del Team Emirates. Occhio anche a due corridori esperti come Richard Carapaz e Mikel Landa, navigati uomini di classifica che vantano due podi a testa nel Giro, con il primo che ha anche vinto, nel 2019 (sfiorando il bis due anni dopo). Ma, come dimostra Ayuso, al Giro ci sarà spazio anche per i giovani. L’Italia ripone le proprie speranze in Antonio Tiberi, che sembra pronto a puntare al podio: d’altronde, il quinto posto nella generale della scorsa edizione (con tanto di maglia bianca) e la crescita avuta nell’ultimo anno pongono il ventitreenne ciociaro tra i nomi da seguire.