Il Giro rientra in Italia e a sospingerlo c'è ancora il vento di Mads Pedersen. Sarà il danese ad avere maglia rosa ad Alberobello (Pietramadre), sede di partenza della tappa 4 che terminerà a Lecce dopo 189 km piuttosto pedalabili. Dopo la vittoria di apertura nella volata ristretta di Tirana davanti a Van Aert, ieri il campione del mondo 2019 ha dominato anche la terza tappa sul lungomare di Valona grazie anche al lavoro instancabile del nostro Ciccone. Una volata di gruppo compatto al termine di una giornata da 2800 metri di dislivello, davanti a Strong, Aular, Zambanini e Oldani. Oggi il Giro osserva il primo dei tre giorni di riposo, necessari per effettuare il trasferimento in Italia. Si ripartirà domani con la quarta tappa, la prima in Italia. Ci sarà un circuito finale di 12 km a Lecce, da ripetere una volta, ed è attesa un’altra volata in cui Pedersen può cercare di vincere in maglia rosa.
Partenza boom per Pedersen, il merito è anche di Ciccone
Tutto ha funzionato bene per la Lidl-Trek, con Ciccone e Vacek che hanno fatto un lavoro straordinario per portare la squadra alla vittoria. «Vacek è assolutamente fantastico - ha detto Pedersen -. Questo ragazzo ha un futuro grandioso davanti a se’ e ha dimostrato ancora una volta di cosa è capace. Ma dovete anche stare attenti, perché ha la stoffa di chi può vincere anche molte gare. Farò tutto il possibile per fargli vincere una tappa anche in questo Giro perché se la merita tantissimo. E’ stato sempre al mio fianco in tutte le Classiche e ora è di nuovo qui e sono così orgoglioso di poterlo avere perché fa una grande differenza averlo in corsa».
La sorpresa Tarling, ma il favorito è sempre Roglic
Ma cosa hanno detto le tappe albanesi? Che Pedersen sta stupendo, ma il favorito resta ancora Roglic mentre gli italiani Tiberi e Ciccone sperano ancora nel podio. Lo sloveno, che aveva sfilato a Pedersen la maglia rosa alla seconda tappa, ha una squadra super e ha dimostrato in questo inizio Giro di avere qualcosa in più rispetto alla concorrenza. E occhio alla sorpresa Tarling. Il britannico, a 21 anni e 84 giorni, ha stabilito un primato: è il più giovane vincitore di una cronometro nella storia del Giro d’Italia. A coronamento dei 13,700 km Tarling ha distanziato per pochi decimi di secondo Roglic e di 3” Jay Vine. Bocciato (pewr ora) Wout Van Aert, protagonista di una scalata lenta a Sauk, e ora la vita si complica per il fiammingo della Visma-Lease a Bike, che difficilmente potrà conquistare la maglia rosa e dovrà smistare le speranze sulla ciclamino della graduatoria a punti.