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Pogacar, 100 (o quasi) di questi trionfi: conquistato il Delfinato, ora punta al Tour per la tripla cifra

Lo sloveno ha preferito restare in scia a Vingegaard rimandando il record di un mese

Quota 100 è lì ad una pedalata, ma Pogacar non ha fretta. E in fondo, perché mai dovrebbe averne? Lo sloveno ha conquistato il giro del Delfinato senza faticare più di tanto e ha deciso di non forzare sul Moncenisio, l’ultima tappa della corsa francese. Per il centesimo successo in carriera è solo una questione di tempo per Pogi. Tutto rimandato al Tour de France, e quindi al prossimo mese. Intanto Pogacar si gode l'ennesima vittoria ottenuta al cospetto di avversari di tutto rispetto come Vingegaard e Evenepoel. Gli stessi che si ritroverà al Tour. 

Pogacar non aveva mai vinto il Delfinato

“Settimana pazzesca, anche oggi un gran lavoro della squadra, possiamo andare a casa felici e prepararci al meglio per il Tour. Ora andiamo in ritiro in altura a Isola 2000. Lavorerò un po’ sulla cronometro. Felice di aver vinto il Delfinato, l’avevo corso solo nel 2020. Era una mancanza nella mia carriera”, ha dichiarato il campione sloveno. Il grande avversario Vingegaard ha chiuso il Delfinato senza vittorie, con 5 secondi posti di tappa e il secondo posto finale in classifica: “Noi siamo concentrati solo su noi stessi e sul nostro programma, con l’obiettivo di essere al massimo possibile al Tour. Continuiamo a farlo e non importa quel che è successo in questa corsa“. Nella classifica generale finale, Pogacar ha preceduto Vingegaard, 2°, di 59 secondi.

Merckx è lontano, ma Pogacar avvicina Coppi

Ora la prossima sfida tra i due sarà al Tour de France, che scatta sabato 5 luglio da Lilla e prevede fuochi d'artificio. Lo sloveno, a meno di sorprese, conquisterà la vittoria numero 100. Il fenomenale Eddy Merckx è lontano a quota 286, ma Poga ha 26 anni e ancora tanta voglia di stupire. Intanto nel mirino c'è il nostro Fausto Coppi che ha vinto su strada 17 grandi tornei mentre Hinault è a 16, lo sloveno è già a quota 14. Insomma la storia è ancora tutta da scrivere. D'altronde il Tour lo conosce bene avendolo già vinto tre volta: nel 2020, nel 2021 e nel 2024. Intanto Vingegaard riconosce il valore del grande nemico: "Tadej ha dimostrato di essere davvero forte", ha spiegato il 29enne danese ai microfoni dopo l'ottava tappa del Criterium del Delfinato, "credo sia più saggio concentrarsi su noi stessi, sul processo per arrivare al meglio al Tour de France, che pensare a come avvicinarsi al suo livello. Ho bisogno di migliorare in parecchi aspetti, dalle accelerazioni al rendimento sulle salite più lunghe. Spero di fare passi avanti nelle prossime tre settimane, ma il grande favorito per la vittoria del Tour è sicuramente Tadej".

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