E’ il giorno del Tour de France. Al via oggi da Lille con l’edizione numero 112 della sua storia e terminerà il 27 luglio, dopo 21 tappe, a Parigi con la novità dell’arrivo tra i sali e scendi di uno dei quartieri più suggestivi della capitale francese, Montmartre. In mezzo ci saranno 3338 chilometri da percorrere, con sei tappe di montagna, sei vallonate, sette per velocisti e due cronometro. Tanti luoghi iconici verranno toccati dalla corsa, tra questi il Mont Ventoux e il Col de la Loze. E nonostante ci saranno tutti i grandi, oltre a 11 italiani in corsa, il favorito resta sempre lui: Tadej Pogačar, anche se in molti ormai iniziano a fare il tifo per Vingegaard perché i monopoli non piacciono a nessuno e oggi la superiorità del ciclista sloveno è sotto gli occhi di tutti.
Tour de France, Milan guida la truppa azzurra
Ma cominciamo dal tricolore, quello nostrano, perché l’Italia sarà il quarto paese più rappresentato al Tour de France con 11 corridori (3 in più dello scorso anno). Non tantissimi, anche se per qualità si può sognare. Davanti ci sono solamente Francia (38) e Belgio (29), poi i Paesi Bassi con 13. Insegue la Spagna con soli 10 ciclisti. Dunque da Jonathan Milan a Filippo Ganna, passando per Simone Consonni, Simone Velasco, Davide Ballerini, Alberto Dainese, Matteo Trentin, Vincenzo Albanese, Mattia Cattaneo, Edoardo Affini e Gianni Moscon. Ma la speranza azzurra più lucente è quella di Milan. Lui che è al debutto al Grande Boucle, ma che ci arriva dopo aver vinto due maglie ciclamino consecutive al Giro. Anche per questo sogna in un futuro, non troppo lontano, la prima maglia gialla del Tour, anche se oggi è forse presto anche per aspettarsi la verde. Ma sognare non è vietato e allora intanto il primo obiettivo è portarsi a casa una vittoria di tappa, anche solo per interrompere la striscia negativa dell’Italia che non vince al Tour dal 2019. Se poi dovesse riuscirci all’esordio a Lille allora arriverebbe anche la tanto sognata maglia gialla. “Jonhatan ha svolto un grande lavoro ed è uno dei migliori velocisti in circolazione - ha detto Luca Gueercilena, General manager della Lidl-Trek -. Sicuramente vogliamola vittoria alla prima tappa”. C’è poi Ganna, argento olimpico a Parigi, e lì l’obiettivo è chiaro: centrare la vittoria, durante la crono di Caen. In quella occasione vestirà anche una maglia particolare, la tricolore, appena conquistata ai campionati nazionali italiani. Dovesse farcela, anche Ganna entrerebbe nel club dei 100: quei corridori che hanno vinto almeno una tappa in tutti i Grandi Giri. La partenza del Tour è poi anche l’occasione per fare il punto sul momento del ciclismo italiano, reduce dai Tricolori, con il presidente della Fci, Cordiano Dagnoni: “I campioni li abbiamo anche noi. Ci sono tra le donne e su pista, abbiamo Ganna e Milan. Abbiamo anche buone prospettive di avere dei corridori importanti anche in futuro. Mi riferisco a Pelizzari, a Tiberi. Non sono enfant prodige come Remco Evenepoel o Pogacar. I nostri sono ragazzi che hanno una crescita più graduale. Sono convinto che saremo protagonisti in questo Tour, Milan ha tutte le carte in regola per indossare la maglia gialla”.
Tour de France, Pogacar vs Vingegaard
La vera sfida, però, sarà quella tra Pogacar e Vingegaard. Rispettivamente tre Tour de France vinti (2020, 2021 e 2024) contro due (2022 e 2023). Ma non finisce qui. Tadej ha vinto 17 tappe al tour (4 quelle di Jonas) di cui 6 solo nel 2024 per un dominio che è stato pressoché totale. Quaranta, invece, sono le maglie gialle dello sloveno (addirittura 19 di queste sempre lo scorso anno), mentre Vingegaard si difende con 27, di cui 11 nel 2022 e 16 nel 2023. Insomma, numeri di due extraterrestri pronti all’ennesima sfida stellare. Una ‘battaglia’ che non sarà solo tra i due corridori, bensì anche tra i due team. O forse sarebbe più corretto dire ‘corazzate’, perché questo sono la Uae Emirates-XRG e la Visma-Lease a Bike: squadre il cui budget annuale corre sul filo dei 50 milioni di euro e che per la campagna francese schierano il meglio a disposizione, alimentando così una rivalità che sta diventando un classico del ciclismo. Tutti aspettano così il testa a testa in salita tra i due, ma attenzione anche al resto dei compagni di squadra e alle tattiche che metteranno in piedi come si è visto anche nell’ultimo Giro d’Italia, quando la masterclass della Visma nella penultima tappa, tra Colle delle Finestre e Sestriere, ha permesso a Simon Yates di volare verso la maglia rosa. A tal proposito, al Tour i gemelli saranno ancora contro: Simon per Vingegaard, Adam per Pogacar. Un’altra sfida nella sfida di un’edizione del Tour che si preannuncia al cardiopalma.
Tour de France, il montepremi
In palio, poi, non c’è solamente la gloria, bensì anche un lauto montepremi. Il totale, confermato dagli organizzatori A.S.O., è di 2.305.250 euro. Una cifra elevatissima per il panorama ciclistico, anche se andrà ripartita tra tappe, classifiche primarie, secondarie e speciali. Andiamo con ordine. Il vincitore della classifica generale, infatti, incasserà 500.000 euro. A seguire, il secondo, ne guadagnerà 200.000, il terzo 100.000, e così via fino al 20° classificato. Come da tradizione, poi, molti capitani divideranno il premio con i gregari e lo staff, a sottolineare la natura collettiva di questo sport. Ci sono poi i montepremi per le tappe, lo scorso anno era di 11mila euro ciascuna (per il 2025, invece, serve ancora una conferma al momento). I piazzati, invece, riceveranno premi decrescenti fino al 20° posto e inoltre anche le maglie distintive hanno un valore: la verde della classifica a punti e quella a pois del miglior scalatore, ad esempio, garantiscono ciascuna 25.000 euro finali, più 300 euro per ogni giorno in cui vengono indossate. La bianca, riservata ai migliori under 25, offre 20.000 euro e 500 euro al giorno. Insomma, in palio c’è veramente tanto.