Chi avrebbe mai detto, stamattina alla partenza di Gubbio, che Wout Van Aert (Visma) avrebbe trionfato in Piazza del Campo a Siena e che in maglia rosa, con 1'13" sul secondo, ci sarebbe finito Isaac del Toro (Uae)? Il fatto è che il secondo della generale è Juan Ayuso, che di del Toro è compagno di squadra e almeno fino a qualche ora fa anche capitano.
Giro d'Italia, del Toro maglia rosa a sorpresa nel giorno del trionfo di Van Aert
Non è così che la formazione emiratina l'aveva pensata, del Toro oggi è stata una bomba che gli è esplosa in mano. È stato strano vedere il messicano che attaccava e dietro la Uae che tirava con Adam Yates e McNulty. Così come ha stonato l'attacco di Mathias Vacek (Lidl-Trek) nel finale: se Giulio Ciccone, terzo di tappa, è davvero il capitano, perché non rimanere sempre al suo fianco invece di muoversi in solitaria per poi rialzarsi? Impeccabile Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious), sesto di giornata e uscito indenne da una giornata insidiosissima: adesso è terzo in classifica ed è autorizzato a pensare in grande. Perde 2'22" da del Toro, invece, Primoz Roglic (Red Bull), vittima di una caduta prima e di una foratura poi. Nonostante un encomiabile Giulio Pellizzari, lo sloveno si ritrova ad inseguire: ora è decimo a 2'25" dal messicano e se vuole recuperare non potrà certo ricorrere alla sua solita tattica attendista. Applausi, infine, per Van Aert, che ritrova la vittoria proprio nei giorni più complicati e nella maniera più inaspettata: non che la tappa degli sterrati non fosse adatta al belga, ma la scaltrezza tattica e la brillantezza atletica mostrata negli ultimi chilometri fanno gridare al tanto agognato ritorno.