VIADANA - La Modena-Viadana, dodicesima tappa del Giro d'Italia, rimarca quel che già si sapeva: in volata non c'è un vero e proprio padrone. È per questo, ad esempio, che a Lecce aveva vinto Casper Van Uden (Picnic PostNL), oggi molto vicino a ripetersi. Trovandosi da solo contro il tandem della Visma, l'olandese ha provato a sorprendere la concorrenza partendo per primo, finendo inevitabilmente per tirare la volata ad un Olav Kooij molto più brillante di quanto lascia sempre trasparire. Spesso impassibile (tant'è che ha esultato a malapena), raramente trasmette la sensazione di essere in pieno controllo della situazione. Scaltro ancor più che forte Wout Van Aert, che ha temporeggiato (seppur a oltre cinquanta all'ora) per non lasciar solo Kooij prima dell'imbocco dell'ultima curva a sinistra. A partire tardi, rischiando di venir chiuso dalle traiettorie degli altri, Kooij ci ha visto lungo e ha vinto senza particolari patemi d'animo.

Il terzo posto di Ben Turner, pennellone alto uno e novantaquattro che ha nell'intelligenza tattica il suo pregio più evidente, deve stupire fino ad un certo punto. Non c'è niente da fare, la Ineos corre con un altro piglio rispetto alle stagioni passate: non aspetta passivamente le manovre altrui, ma cerca di tirare fuori il meglio da ogni giornata e da ogni percorso. Turner non è un corridore particolarmente veloce o esplosivo, ma ha fatto tesoro delle sue qualità scommettendo sul miglior posizionamento possibile. Bernal e Tarling, i due capitani, hanno tracciato la linea, e gli altri di conseguenza si stanno regolando. Piuttosto efficacemente, a dire la verità. Per maggiori approfondimenti leggi il sito quibicisport.it