Giro d'Italia, il commento della diciottesima tappa: l'urlo di Maestri alla vigilia della resa dei conti
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Il corridore della Polti Visit Malta trova un altro piazzamento. E si entra nel momento decisivo della corsa
La Redazione
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Un minuto e un secondo più tardi di Nico Denz (Red Bull), splendido vincitore della diciottesima tappa del Giro d'Italia, sul traguardo di Cesano Maderno si è sentito un urlo: quello di Mirco Maestri (Polti), secondo e primo degli sconfitti, alla donchisciottesca ricerca di una vittoria nella corsa rosa che fin qui gli si è negata con una pervicacia inossidabile. Sesto a Salerno e nono a Viareggio nel 2023, nono a Fano lo scorso anno dopo la lunga fuga a due con Alaphilippe, e infine sesto a Nova Gorica e secondo oggi, Maestri non sa più che pesci prendere. Non è che abbia lasciato andare Denz per distrazione: semplicemente il tedesco ha trovato il momento giusto e probabilmente era il più forte. Quando i corridori sono così tanti come nel gruppo di Maestri, la collaborazione è praticamente impossibile da trovare. Può riprovarci a Roma, ma la chance migliore era quella di oggi: talmente lo sapeva, il vecchio Maestri, che con il direttore sportivo Zanatta l'aveva preparata a dovere. Peccato.
Adesso tutte le attenzioni tornano verso gli scalatori, domani al test decisivo e più esigente. Perso Roglic, oggi la corsa ha perso anche l'altro grande favorito della vigilia, Juan Ayuso (Uae), al quale poteva anche essere risparmiata la partenza di oggi visto l'occhio gonfio a causa della puntura di un calabrone. Si riparte dalla situazione di ieri: Isaac del Toro (Uae) in maglia rosa ma apparentemente vulnerabile sulle grandi salite agli attacchi di Richard Carapaz (Ef), il più quotato a ribaltare il giovane messicano. Simon Yates (Visma) sullo sfondo insieme a Derek Gee (Israel), più attendisti. Damiano Caruso (Bahrain) può difendere il quinto posto, Giulio Pellizzari (Red Bull) è atteso alla due giorni più interessante e indicativa della sua ancor giovane carriera.
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