Otto giorni tra cadute, poche sorprese e lo strapotere di Pogacar. E' terminata ieri la prima fase del Tour de France. È stata una settimana “allungata” dal 14 luglio, caduto al lunedì, così il primo giorno di riposo arriverà solo oggi, dopo ben 10 giornate di gara di una durezza incredibile. A parte la tappa di Laval, ogni giorno il gruppo è andato a tutta. La giornata più semplice, quella di Chateauroux, si è traformata in una scampagnata a 50 di media sotto la spinta dell’attacco di Van der Poel e Rickaert. mentre ieri Simon Yates ha vinto la decima tappa, 165 km con partenza di Ennezat e traguardo a Le Mont Dore-Puy de Sancy.
Ma è Pogacar il padrone
In molti si chiedono se Tadej Pogacar abbia già chiuso il Tour de France? Sebbene il capitano della UAE Emirates abbia ceduto (volontariamente) la maglia gialla all’irlandese Ben Healy nella frazione di ieri, il Tour sembra già nelle sue mani. Il rivale diretto Jonas Vingegaard è staccato di 1’17”. Il danese ha pagato la cronometro di Caen, in cui ha perso 1’05”. Vingegaard, però, a differenza del Giro del Delfinato, finora ha dimostrato di reggere gli scatti di Pogacar e lo sloveno non è ancora riuscito a togliersi da ruota lo storico rivale. Fatto inedito nell’ultimo anno e mezzo, in cui Pogacar ha quasi sempre staccato l’avversario, vedi il Tour 2024 o il Delfinato 2025. Questo consente a Vingegaard di sperare, ma è una piccola speranza. Ad oggi, infatti, è difficile immaginare che Pogacar possa essere seminato in salita o su qualsiasi altro terreno, considerato che nel 2025 solo Mathieu Van der Poel, tra Sanremo, Roubaix e Tour, e Mattias Skjelmose all’Amstel Gold Race, sono riusciti a batterlo in un testa a testa.
Milan, la speranza azzurra
La prima settimana ha visto protagonisti anche Van der Poel, vincitore a Boulogne-sur-mer e vicino al bis per ben due volte, e l’Italia grazie a Jonathan Milan. Dopo sei anni e 113 tappe il velocista friulano ha spezzato il digiuno per i colori azzurri che durava dal 27 luglio 2019, quando Vincenzo Nibali si impose a Val Thorens. Milan, inoltre, ha ottenuto due secondi posti tra Châteauroux e Dunkerque. Risultati che gli consentono di essere in testa alla classifica a punti. L’Italia non vince la maglia verde dal 2010, quando ci riuscì Alessandro Petacchi. L’azzurro ha 64 punti di vantaggio su Pogacar e, più che gli altri velocisti, l’avversario più pericoloso è proprio lo sloveno, visto che può raccogliere molti punti in montagna. Si riparte da Tolosa, una delle città più legate alla storia del Tour, presente nel tracciato della corsa sin dalla prima edizione del 1903. E dal giorno dopo siamo sui Pirenei. Qui inizia il vero Tour.
Troppe cadute, è polemica
Ma a rendere dura la settimana sono state anche le tante cadute, alcune delle quali dalle conseguenze orribili: Philipsen e Barrè (ancora in corsa quest’ultimo) hanno riportato gravi abrasioni nel contatto con l’asfalto. Almeida ha dovuto lasciare con due costole rotte. Ganna è stato il primo ritirato a causa di una commozione cerebrale. Otto finora i corridori che hanno lasciato il Tour, in pratica una squadra intera. E il tema delle cadute continua ad alimentare un dibattito fortemente polarizzato: da una parte i corridori, dall’altra gli organizzatori. A prendere la parola, sul suo sito, è stato per primo uno dei più anziani in gara, il 38enne canadese Michael Woods, vincitore di tappa sul Puy de Dome nel 2023, bronzo mondiale a Innsbruck nel 2018. Il capitano della Israel PremierTech non ha risparmiato critiche agli organizzatori del Tour: “Essendo stato spesso nelle retrovie del gruppo ho visto dal vivo parecchie cadute e quando vedi queste cose poi è difficile spingerle fuori dalla tua mente. Già alla presentazione della corsa, prima del Grand Départ, ASO ha proiettato il video degli highlights dell’edizione del 2024: c’erano vittorie, momenti epici e anche, ovviamente, le cadute. Non importa quello che possono dire, loro amano le cadute – scrive il corridore della Israel-Premier Tech – Nonostante i loro tentativi di rendere il ciclismo più sicuro, se guardi quello che diffondono, ti rendi conto che sangue, biciclette rotte e qualche povero derelitto che sale su un’ambulanza sono cose che a loro piace vendere".