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BMW Championship, crollo di Tiger Woods. McIlroy vola in testa

EPA

Il campione americano scivola in cinquantacinquesima posizione. Il nordirlandese e Cantlay sono i leader

ROMA - La leadership di Patrick Cantlay e Rory McIlroy. E ancora: la rimonta di Dustin Johnson, le difficoltà di Jon Rahm e Justin Thomas, e il crollo di Tiger Woods. Questi i verdetti del secondo giro del BMW Championship, penultimo atto dei play-off del PGA Tour di golf.

Ad Olympia Fields, nell'Illinois, Woods con un parziale di 75 (+5) su un totale di 148 (+8) ha compromesso ogni chance di qualificazione per il Tour Championship che ad Atlanta (4-7 settembre) premierà il vincitore della FedEx Cup con un montepremi stellare di 15 milioni di dollari. Sul campo dell'Olympia Fields CC (North Course, par 70) Tiger è scivolato dalla 35/a alla 55/a piazza. Cinquantasettesimo nella FedEx Cup, il californiano per staccare il pass per Atlanta e qualificarsi tra i migliori 30 ha bisogno di un piazzamento nella Top 3. Strada tutta in salita per il 44enne di Cypress che, nel secondo round, ha collezionato cinque bogey, un doppio bogey e due birdie.

Dopo le ultime prestazioni negative è arrivato il riscatto di McIlroy. A metà gara il nordirlandese con 139 (-1) colpi condivide il primato della classifica con l'americano Cantlay, risalito dalla 14/a alla 1/a posizione. Perde terreno Hideki Matsuyama. Il giapponese, che ha chiuso la manche d'apertura davanti a tutti, è ora 3/o (140, par) al fianco di Johnson, tornato leader mondiale grazie all'exploit nel The Northern Trust (Massachusetts). Chance per il titolo pure per Adam Scott, Brendon Todd, Louis Oosthuizen, Tony Finau e Billy Horschel, tutti 5/i con 141 (+1).

Prova deludente di Rahm, secondo nel ranking e 39/o (146, +6) al BMW Championship. L'iberico precede in classifica Justin Thomas (terzo al mondo), campione uscente e 45/o (147, +7) nell'Illinois dove sono 69 i giocatori in campo.

Sul green contro il razzismo. Il golf, al contrario di altre leghe Usa, ha scelto di continuare a giocare senza fermarsi. Le proteste contro il ferimento di un altro afroamericano, Jacob Blake, non sono comunque mancate. E Tiger Woods ha rivelato che Finau è stato tra i primi big del green a prendere in considerazione l'idea d'incrociare le braccia. Poi è passata la linea del PGA Tour che, pur prendendo una posizione netta contro ogni forma di razzismo e discriminazione, ha scelto di "non alterare piani e programmi, perché lo sport ha sempre avuto il potere d'ispirare e unificare". 

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