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Orani, una storia alla Atzeni

Hipp. Vichy-Bellerive

Dalla Sardegna all'estero, in assenza del corso allievi fantini in Italia. Il 17enne Antonio ora è in Francia: già 11 vittorie nel 2016, ieri la prima doppietta

Magari è presto per dire che avremo un altro Andrea Atzeni, intanto però la storia è la stessa. Cambia solo la destinazione finale, che per Antonio Orani non è stata l’Inghilterra ma la Francia, dopo aver lasciato la Sardegna.

Abbandonato il calcio, era portiere, per i cavalli, il ragazzo di Usini ha iniziato nei Pony Games e con il circolo Gran Pilù s’è messo in evidenza anche a livello nazionale. Il sogno è presto stato quello di diventare fantino: per un po’ Antonio ha atteso invano il ripristino del corso per allievi a Pisa (solo nell’inverno scorso si è nuovamente concretizzato, dopo sei anni di stop!) e così ha lasciato presto la sua isola per inseguire questo sogno.

A quindici anni, adesso ne ha diciassette, Orani grazie a Elizabet Gizzi si è trasferito nelle scuderie di Michel Planard, un tempo fantino anche qui da noi e ormai allenatore a casa sua, nei dintorni di Marsiglia, a Calas, una frazione di Cabries. E nel 2015 proprio a Cabries ha frequentato uno dei corsi dell’Afasec, l’associazione che dal 1988, a getto continuo però, forma i fantini francesi. Ottenuta la patente di allievo, ha debuttato in corsa il 12 gennaio di quest’anno, a Marsiglia, con Dourga de Cerisy, allenata ovviamente da Planard.

Quel giorno Antonio e Dourga sono arrivati soltanto undicesimi, ma in qualche modo il destino li ha ripagati entrambi, perché ieri proprio la femmina, a Vichy, gli ha regalato la prima doppietta (da 72 contro 1 al PMU: in precedenza, nel pomeriggio era già andato a segno con Grey Magic, nella foto) di una carriera che sta rapidamente prendendo una bella piega. Sì, perché quella di ieri era la centesima corsa disputata da Orani e con quella è arrivata l’undicesima vittoria. Cento corse, undici vittorie, trentanove piazzamenti: numeri che dicono tutto.

Il primo successo è arrivato alla settima monta in carriera, il 14 marzo a Tolosa in handicap a 37 contro 1 con Cesaro, appartenente allo stesso Planard: «Un riferimento importante, un secondo padre», dice di lui Antonio, che ha in papà Giuseppe, muratore, e mamma Antonella, responsabile di servizi alberghieri, i suoi primi tifosi.

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