Ieri all’ippodromo di Capalbio dovevano esserci cinque corse con un totale di ventinove partenti. Alla fine si sono ridotte a quattro con diciotto cavalli (per una media di 4,5) causa annullamento della quinta e ultima, perché rimasta addirittura con un solo partente! Sono questi i desolanti numeri del primo dei quattro convegni di corse al galoppo previsti per il mese di agosto alla Torricella (gli altri sono in calendario nei prossimi mercoledì, ovvero 10, 17 e 24 agosto).

La Toscana è da sempre terra vivace e vitale, ippicamente parlando, anche se è stato fatto morire un impianto storico come il Caprilli di Livorno. E la gente accorre anche sufficientemente numerosa, alla Torricella, nonostante la qualità minima di quasi tutti i partecipanti, magari riattrezzati in qualche modo dopo assenze anche molto lunghe dalle piste, e uno spettacolo pressoché inesistente, con cavalli che arrivano al traguardo con distacchi ciclistici da tappone alpino al Giro d’Italia. In tre corse su quattro, ieri, l’ultimo arrivato è stato classificato “lontano” dal penultimo. Insomma, davvero male impiegati i 24.750 euro assegnati dal Mipaaf come montepremi: tra le quattro corse in qualche modo disputate, in due il gioco è stato accettato solo sul vincente in quanto sopravvissuti rispettivamente tre e due partenti.

Capalbio ha già la sua Ultima Spiaggia, tanto cara soprattutto ai vacanzieri Vip. L’ippica italiana per mille motivi è messa male, ma non ha certo bisogno di un'ultima spiaggia come il sabbione della Torricella. Con altrettanta passione ed entusiasmo le corse ci sono anche a Montechiarugolo, al trotto, e da anni e anni, e tuttavia vanno avanti anche senza trovare posto nei palinsesti ufficiali di scommesse e Tv ippica. E la Torricella non è diversa dall'ippodromo del Castello.