ROMA - Nella giornata di Pizzini, bronzo europeo nei 200 rana, all’Italia è mancata clamorosamente la staffetta 4x200 femminile, oro a Berlino 2014, argento mondiale a Kazan nel 2015 e ieri soltanto quinta. Due anni fa, per chi ha un po’ di memoria, l’Italia vinse con una clamorosa rimonta di Federica Pellegrini nell’ultima frazione. Esaltata da molti come l’impresa del secolo, quando in realtà quel successo arrivò per una concomitanza di fattori: la prontezza di Federica nel capire che la Svezia stava crollando e soprattutto l’ultima frazione svedese superiore ai due minuti. Oggi la rimonta di Federica non è riuscita e l’Italia ha chiuso al quinto posto, rivedendo al ribasso le prospettive olimpiche (Usa, Cina e Australia sono al momento superiori anche rispetto all’Italia migliore).
    Confrontando le due staffette (Berlino 2014 e Londra 2016) emerge un dato incontrovertibile: Federica ha nuotato meglio oggi rispetto alla rimonta di due anni fa. 1’56”38 a Londra contro 1’56”52 a Berlino. All’Italia è mancata la squadra, non Federica: il totale di Berlino (7’50”53) avrebbe portato l’oro anche oggi. Ma le altre tre frazioniste purtroppo hanno reso al di sotto del proprio standard. Questo, dall’inizio della stagione, è il problema della 4x200 in chiave Rio. Per fortuna ci sono ancora due mesi di tempo per provare a sistemare le cose.


Berlino 2014
Italia oro 7’50”53
Mizzau 1’58”34
Pirozzi 1’57”63
Masini Luccetti 1’58”06
Pellegrini 1’56”52

Londra 2016
Ungheria oro 7’51”63
Italia quinta 7’54”79
Mizzau 1’59”02
Musso 1’59”57
Pirozzi 1’59”82
Pellegrini 1’56”38