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Settecolli, perché Orsi può rinunciare ai 100 sl

In serata la decisione ufficiale dopo un confronto con la Fin. Ma a Rio il bomber ci sarà, di sicuro con la staffetta. Il nodo dei 50 sl

ROMA - «Decideremo in serata». Marco Orsi va verso la rinuncia nei 100 stile libero di domani mattina, ultima occasione per ottenere il pass olimpico. «Io e il mio allenatore parleremo con la Federazione e insieme decideremo cosa fare. Mi sembra la cosa più sensata: la Fin mi è stata sempre vicina in questo periodo complicato». Orsi è la chiave di volta della staffetta 4x100 stile libero che a Rio vorrebbe difendere il podio mondiale di Kazan. Impresa complicata, perché gli avversari stanno andando fortissimo e i nostri - fatta eccezione per Luca Dotto, sceso sotto il muro dei 48” - fanno fatica ad abbattere il muro dei 49 secondi. Orsi è stato bloccato per metà stagione dal citomegalovirus: ha saltato i trials di Riccione, ha fatto presenza agli Europei di Londra («Ero ancora convalescente») e ora sta finalmente bene. Però non è riuscito ad esprimersi ad alto livello e il tempo stringe. La posizione del ct Butini è chiara: «Parleremo e decideremo insieme. Per me che lui ci sia o no domani è un dettaglio: Marco resta un punto di riferimento per la 4x100 olimpica e l’importante è che sia al massimo della forma a Rio. Già pochi giorni fa ha nuotato 49”6 in un meeting, inutile rincorrere adesso altre prestazioni». Resta il nodo della gara individuale: «Al momento - spiega Butini - oltre a Dotto, solo Orsi e Magnini hanno nuotato nel corso dell’ultimo anno un tempo che permetterebbe loro di gareggiare a Rio anche nei 100 stile libero individuali. Sempre che domani qualcuno non nuoti 48”5, ovviamente. Vedremo cosa fare in corso d’opera»

SCADENZE. C’è un problema di date: entro il primo luglio bisogna comunicare ufficialmente gli atleti che gareggeranno a Rio nelle staffette (al momento il quartetto dovrebbe essere composto da Dotto, Orsi, Leonardi e Magnini salvo sorprese nei 100 di domani). Per le gare individuali sono invece possibili cambiamenti fino all’inizio della manifestazione ma solo tra gli atleti già a Rio, non è possibile aggiungerne altri: nulla esclude che Orsi possa essere inserito come secondo dei 100 stile libero a ridosso delle Olimpiadi.

RETROSCENA. Il punto è: perché non gareggiare domani se il posto a Rio è garantito? Visto in un’ottica federale, l’assenza eviterebbe imbarazzi in caso di controprestazioni evidenti. Una volta inserito nella lista olimpica, si vedrà cosa fare per la gara individuale. Orsi di sicuro ha voglia di spaccare il mondo: «Mi sento bene, finalmente, sono sotto carico e pronto per riprendermi tutto quello che ho perso, di sicuro non sono per niente fortunato». C’è un altro aspetto da tenere presente, sul quale i vertici federali stanno ragionando: da regolamento, chi è a Rio deve per forza gareggiare. Fermo restando che tutti si augurano di avere Orsi al 100% in Brasile, cosa succederebbe se Orsi non dovesse recuperare e mettesse a rischio la qualificazione alla finale della 4x100 stile libero? In questo caso, l’escamotage sarebbe quello di schierarlo come secondo nei 100 stile libero ed escluderlo dalla staffetta veloce. Un tetris al quale deve mettere mano il ct Butini.

IL NODO DEI 50. Da regolamento federale, i due qualificati sono Dotto e Bocchia. E’  una delle poche gare “chiuse” del gruppo azzurro, vale a dire con due italiani già qualificati. Il problema è che un Orsi al 100% sarebbe più veloce di tutti e due (l’anno scorso, ai mondiali di Kazan, ha chiuso al quinto posto). Ma il bomber non è qualificato. Sotto questo aspetto i margini di manovra sono ridotti: «Dovrebbe esserci una rinuncia di uno dei due, che io non sponsorizzo» dice Butini. Ma quale dei due? Bocchia è a Rio solo e soltanto per i 50 («Nella stagione decisiva, a 30 anni, si è preso una soddisfazione enorme, tanto di cappello» dice Orsi), il programma di Dotto è più fitto: intanto i 100 stile libero, con tre turni e la speranza di una medaglia. Poi la 4x200 e la 4x100 mista. I 50 sono in chiusura di manifestazione. Nessuno ha il diritto di forzare la mano a un atleta che vive di olimpiadi, potrebbe essere solo una sua iniziativa. A complicare le cose il fatto che i cambi di formazione vanno decisi prima dell’inizio della manifestazione e non in corso d’opera: non si può aspettare l’esito dei 100 e decidere dopo un eventuale avvicendamento nei 50. Argomenti comunque futuribili: il primo, fondamentale, è che Orsi recuperi la condizione migliore. Poi si vedrà.

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