ROMA - Una festa di sport: 1.200 atleti in acqua, tribune piene. Il primo meeting Mario Battistelli (domani la chiusura) è un successo e già questo dovrebbe bastare. La ciliegina ce l’ha messa Bibi, prima medaglia maschile olimpica del nuoto italiano, tornato a gareggiare a 46 anni per ricordare il papà scomparso recentemente. E’ stato di parola, malgrado l’influenza: 38 di febbre, tachipirina in tasca (“Non mi abbracciate che vi attacco la febbre”) 100 dorso in 58”8… e le storiche trombette ricomparse in tribuna. Emozione e applausi. C’erano generazioni di atleti ed ex atleti oggi a Pietralata, per rivederlo nuotare a distanza di decenni. Quando faceva sul serio, ha portato a casa medaglie olimpiche (due, Seul 88 e Barcellona 92) europee e mondiali. Oggi ha fatto sul serio lo stesso ma con una motivazione diversa: «Sta pure male, qui è tutto pieno, è già bellissimo così. Ma è inutile provare a convincerlo: vuole anche gareggiare… Vuole farlo per il padre» commentava in tribuna felicemente rassegnata mamma Angela.

Si è allenato (da agosto) cinque volte alla settimana, intorno ai cinque chilometri a seduta, con l’amico e allenatore dei ragazzi dell’Olimpiclub Fabrizio De Cristofaro. Un paio di test (da 57 e spiccioli) nelle scorse settimane, giusto per avere un’idea, e poi la gara di oggi, onorata alla grande anche nelle piccole cose, come il riscaldamento fatto in mezzo a decine di ragazzi, rifiutando una corsia tutta sua nella piscina gestita da lui: «Sto qui, con gli altri». A bordo vasca gli amici di ieri, di oggi e di domani perché è vero che in vasca e in tribuna non entrava più neanche uno spillo, ma far gareggiare insieme gli esordienti e gli assoluti è il modo migliorare per far vedere ai più giovani come si diventa grandi.