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Scintille tra Ceccon e Martinenghi: la stoccata dopo la staffetta maschile

Getty Images

Delusione per la finale mancata nella 4x100 maschile ai Mondiali di Fukuoka: l'accusa del campione del mondo dei 50 farfalla

Dal top al flop. Il percorso della staffetta 4x100 mista maschile italiana è quanto di più schizofrenico possa esistere nel mondo sportivo. Oro mai visto tredici mesi fa a Budapest, oro europeo undici mesi fa a Roma, nona e fuori dalla finale a Fukuoka, con l’argento individuale dei 100 dorso e rana in vasca e con uno strascico di polemiche più o meno velate innescate dalle dichiarazioni post gara di Thomas Ceccon, che nel pomeriggio ha chiuso con un quinto posto i 50 dorso, a 18 centesimi dal suo record italiano, a un meno di un decimo dalla zona podio, fallendo l’obiettivo di essere il primo italiano a conquistare 4 medaglie nello stesso Mondiale.

L'impegno oltre le Olimpiadi 2024

"Ho sentito Nicolò “Tete” Martinenghi dire che manca magari un po’ di voglia e determinazione - commenta il campione del mondo dei 50 farfalla - questo secondo me non vale solo per lui, ma un po’ per tutta la squadra. Veniamo da due anni fantastici, è difficile ripetersi e qualcuno ha un po’ rallentato per poi dare il massimo l’anno prossimo alle Olimpiadi. È sbagliato fare così, anche io punto alle Olimpiadi, ma sono venuto qua e ho fatto praticamente i miei migliori, tranne il dorso. Se si lavora tutto l’anno bene, poi nella gara internazionale si dovrebbe andare bene. A buon intenditor, poche parole… Dobbiamo lavorare su alcuni dettagli sia tecnici che di squadra che vanno sicuramente migliorati". 

Parole sincere ma dure che necessitano di chiarimenti faccia a faccia ma che aprono anche uno scenario un po’ diverso da quello dell’atmosfera idilliaca nel gruppo azzurro la cui ossatura è composta da atleti dell’ultima generazione. "Qualche passo falso lo fanno anche i campioni di altre nazioni, stavolta è toccato a noi - cerca di gettare acqua sul fuoco il ct Cesare Butini - ora i ragazzi dovranno prendere atto della situazione e capire che devono dare il massimo, anche se la mista arriva all’ultimo giorno con gare impegnative in concomitanza. Il grande campione si adatta alle avversità. È una lezione per il futuro". 

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