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Spector e Capitani, due amici in gioco per il padel

I due campioni rivelano: "Nei nostri progetti puntiamo a unire la crescita atletica con quella scolastica e morale"

Sono i due padri del padel in Italia. Gustavo Spector e Marcelo Capitani. Entrambi hanno sangue argentino, classe infinita e hanno il merito di aver spinto il padel a livelli vertiginosi. Due capitani della nazionale, due maestri, due amici, ma anche due storie di successo. Gustavo Spector e Marcelo Capitani insieme esprimono la loro felicità dopo anni di duro lavoro: oggi vedono sbocciare giocatori, campi, maestri, come fiori a primavera.

Padel, Gustavo Spector: "Mi piace insegnare l'empatia"

Gustavo, che ne pensi di Marcelo Capitani?

"Lo conosco da tanti anni: quando il padel cominciava a crescere in Italia avevo una squadra in Serie A e lui ha contribuito fortemente a raggiungere la Final Four per tre anni consecutivi. Ha deciso di stabilirsi in Italia e oggi è il numero uno del Paese insieme a Simone Cremona e svolge un ottimo lavoro come ct della nazionale giovanile. Credo che per il movimento sia molto importante e che giocatori e maestri con l’esperienza di Marcelo possano dare un grande contributo alla crescita di questo sport".

Marcelo, che ne pensi di Gustavo Spector?

"Innanzitutto è un amico. Ho una relazione molto stretta con lui. È stato il primo a contattarmi per farmi venire qui in Italia. È un gran maestro, molto preparato, ha un’idea del padel molto simile alla mia e concordiamo in quasi tutte le decisioni per quanto riguarda gli under. Il suo contributo al padel italiano è fantastico. Dobbiamo ancora lavorare tanto ma penso che siamo sulla strada giusta".

Avete entrambi dato vita ad Academy, fondamentali per innalzare il livello del gioco.

Spector: "La nostra idea di Academy è quella di un luogo dove ogni giocatore, si senta come a casa propria. Il maestro ti educa sui colpi, sulla tattica, sulla correttezza in campo e fuori, sulla preparazione atletica, ma anche sui valori".

Capitani: "Oggi mettere in piedi un’accademia è una soddisfazione. Poter dare la nostra esperienza raccolta negli anni valorizza e alza il livello. L’iniziativa dell’accademia è veramente appassionante".

Che valori deve portare una scuola di padel in Italia?

Spector: "I valori della lealtà e dell’aggregazione sono fondamentali. Nel nostro progetto vorremmo che, oltre all’allenamento fisico, i ragazzi avessero uno spazio per fare i compiti e restare in gruppo dopo l’allenamento, con gli amici e socializzare in sicurezza".

Capitani: "Vogliamo sviluppare la nostra idea di padel nel territorio, trasmettendo i nostri valori e facendo sì che i maestri nei circoli possano essere degli educatori soprattutto dei bambini. Ma attenzione: l’aspetto tecnico non deve essere secondario per coltivare campioni futuri".

Intervista a Marcelo Capitani, ct delle selezioni giovanili dell'Italia

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