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Padel, Derosas e Bonnefoy: le grandi promesse dell'Italia

Intervista doppia ai due talentini già nel giro della Nazionale juniores. Entrambi teenager ma con idee molto chiare per il futuro

Profumano di speranza, sono talentini da tenere d’occhio per il futuro del padel e fanno già parte del giro azzurro. Uno  Gabriele Derosas, 17enne di Olbia, figlio di Giovanni, pioniere del padel in Sardegna e giocatore di tennis. L’altro è Noa Bonnefoy, classe 2005, milanese con le stimmate del predestinato.

Come vi siete avvicinati al padel?

D: "Sono nato praticamente con una racchetta in mano visti i trascorsi di mio papà. Ho iniziato a giocare a padel nel 2018 perché ho mollato il tennis. Mio padre era nel giro, mi sono imposto di provarci visto che è uno sport che si gioca con una racchetta. Non è stato complicato e mi è piaciuto subito".

B: "Da circa quattro anni ormai gioco a padel, è successo quasi per caso. Al circolo Gardanella, vicino Milano, sono arrivati Gustavo Spector e Mauricio Lopez Algarra. Quel giorno pioveva, non si poteva giocare a tennis e ci hanno messo dentro un campo di padel. Mi sono divertito subito e da quel giorno non ho più smesso".

Dove fate base per i vostri allenamenti?

D: "Mi alleno a Olbia al Padel Events, però sono tesserato con il Circolo Canottieri Aniene di Roma".

B: "Al momento mi alleno al circolo Getfit con il maestro Vinicius Trevisan, sempre a Milano".

La maglia azzurra: un sogno e un’emozione unica...

D: "Sono stato nel 2019 ai Mondiali juniores di Castellòn, è stata un’esperienza nuova che nel tennis non avevo mai provato. È fantastico confrontarsi con ragazzi della mia età ad alti livelli. Qualcosa di impensabile per me fino a tre anni fa".

B: "Spero di andare in Messico ai Mondiali juniores che si svolgeranno a settembre. Sarebbe fantastico. Sono un under 16, nella mia categoria c’è molta lotta per un posto. Conto di ottenere buoni risultati nei tornei in Italia e voglio continuare ad allenarmi bene".

Quali sono i vostri colpi preferiti?

D: "Lo smash e la vibora. Gioco a sinistra, devo lavorare sulla difesa e sul giro di parete di rovescio".

B: "Sicuramente la difesa, mi trovo bene. Il mio colpo più debole è invece lo smash, devo migliorare sull’aspetto offensivo per poter chiudere il punto".

Quali sono i vostri progetti futuri? Il padel è la priorità?

D: "Il padel non è la mia prima scelta. Ho altri progetti. Sono iscritto all’IstitutoTecnico Aeronautico, vorrei diventare pilota militare. Se dovesse andar male mi butterei sul padel ma al momento non è la prima scelta".

B: "Sarebbe bellissimo poter 'vivere di padel'. Anche per insegnare questo sport. Al momento sono abbastanza centrato come giocatore, poi si vedrà".

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