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Pugilato, la scalata al titolo italiano di Benny Cannata

Il pugile palermitano ha vinto cinque dei sette incontri per il titolo dei medio-massimi. Il prossimo match l'8 novembre contro Habachi

PALERMO - Mancano ancora due match, poi Benny Cannata potrà combattere la sfida decisiva per realizzare il suo sogno: vincere il titolo italiano dei medio-massimi. Il pugile palermitano, 34 anni, di grinta ne ha da vendere. E la sua voglia di vincere l'ha portato a battere cinque avversari, uno dopo l’altro. Il prossimo 8 novembre continuerà la sua scalata al titolo affrontando a Palermo il ventottenne Yassine Habachi, italiano, ma di origini marocchine. Sarà il sesto dei sette match che, se vinti l'uno dopo l’altro, lo porterebbero a combattere contro l’attuale campione italiano, detentore del titolo, Orial Kolaj. Il pugile palermitano ha all’attivo cinque vittorie di cui quattro per Ko. Adesso prepara la sesta: «So che sarà una sfida difficile. A nessuno piace prendere pugni ma c’è un grande sogno che voglio realizzare». Benny si prepara al match, che si articolerà in otto round, allenandosi nella sua palestra sotterranea, la Suprema boxe, al fianco del suo maestro, il cugino Salvo. Giornate scandite da duri sacrifici. Sulla parete la foto di Tyson, il suo idolo. «Sono nato con lui, guardando i suoi incontri, appassionandomi al pugilato grazie a lui».

GLI INIZI DELLA CARRIERA DA PUGILE - Ha cominciato a boxare tardi Benny, a ventun anni. Per un pugile non sono pochi. «Stavo prendendo peso. Ho scelto la boxe per salvaguardare la forma. Il resto è venuto spontaneamente». Un po’ come a voler dire che è stata la boxe a scegliere lui. E forse anche la palestra. «Era di un amico. Gli avevo chiesto se potevo fare l’istruttore. Per una serie di coincidenze adesso sono il proprietario». Per molti anni Cannata ha lavorato nel salone di bellezza dei genitori. Poi, ha mollato tutto e ha seguito quella passione che è diventata la sua vita. «Ho mollato i divertimenti, le serate, le uscite, la bella vita dei giovani per dedicarmi alla boxe. Bisogna curare molto il proprio corpo ed essere pronti a fare tante rinunce, come andare a letto presto, allenarsi con costanza. Da quando ho scelto il mio percorso non c'è stato spazio per altro. La mia vita è ormai qui, col sacco e con i guantoni. La mia vita è un segnale di speranza. Tutti possiamo tentare». Come a voler dire che non si è mai troppo vecchi per mettere le ali... ai guantoni. 

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