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Rugby-batticuore, il derby in volata alle Zebre

Celtic League: una meta di Van Schalkwyk al 43' st beffa Treviso, alla 21ª sconfitta consecutiva

Il derby “celtico” è delle Zebre, in un mare di nebbia e di emozioni. Davanti a spalti gremiti come mai al “Lanfranchi” di Parma. Quinta vittoria stagionale per la franchigia del nord-ovest, la terza in questa Celtic League che segna il definitivo cambio di passo di una realtà nata appena tre anni orsono. L’altra faccia della medaglia è la maledizione che ha colpito il Treviso da quando, un anno e mezzo fa, la sua dirigenza annunciò-minacciò l’uscita dal torneo celtico. Diaspora dei nazionali, crisi tecnica, sconfitte a ripetizione. Delle ultime 45 partite, tra campionato e Coppe, il Treviso ne ha vinte sei e pareggiata una. Quella di ieri è la 21ª sconfitta consecutiva dal 20 febbraio ad oggi. E a poco vale che quello rimediato a Parma sia il settimo bonus difensivo dall’inizio della stagione. Da consolazione sta diventando un incubo.
    Eppure Treviso questo derby è andato a un passo dal vincerlo. E l’avrebbe pure meritato per quel secondo tempo non sempre lucido ma straordinario per carattere e determinazione. Invece fanno festa le Zebre, superiori per 40’, sparite nella nebbia dopo l’intervallo e risorte proprio nelle due occasioni in cui si sono trovate spalle al muro: 16-18 (27’ st) e 21-25 (36’ st). Treviso ha sbagliato quando stava per vincere, le Zebre non hanno sbagliato quando erano sul punto di perdere: fa tutta la differenza del mondo. A decidere l’indomabile Dries Van Schalkwyk, dopo quattro minuti di arrembaggio zebrato sulla linea di meta, allo scoccare del minuto 43’09”. A vederla in positivo, ha prevalso la squadra che ci ha creduto di più; per i pessimisti quella con il “braccino” meno corto.
    In chiave Sei Nazioni, segnali importanti dalla mischia. Lovotti e soprattutto Matteo Zanusso sono i piloni sinistri del domani, anche se il trevigiano nei primi 40’ ha sofferto Chistolini; Biagi è ormai un condottiero a tutto tondo, Minto lavora per due. Buono il primo tempo di Canna, poi sparito nella nebbia e sostituito, solido Bisegni, falloso Gori. Tanta nostalgia nell’assistere alla prova di Mils Muliaina, estremo degli All Blacks campioni del mondo 2011. Non si è praticamente visto, e nel suo caso la nebbia non c’entra.

Parma - 27 dicembre 2015
ZEBRE - TREVISO 28-25 (16-3)
ZEBRE: Muliaina (21’ st Beyers); Berryman, Bisegni, Garcia, Van Zyl; Canna (26’ st Haimona), Burgess; Van Schalkwyk, Meyer, J. Sarto; Biagi, Bortolami (14’ st Bernabò); Chistolini (21’ st Ceccarelli), D’Apice (33’ st Fabiani), Lovotti. All. Guidi.
TREVISO: McLean; A. Pratichetti, Iannone, Christie, Ragusi (31’ st Smylie); Hayward, Gori; Zanni (28’ st Steyn), Minto, Barbini (33’ st R. Barbieri); Palmer (21’ st F. Paulo), Fuser; Harden (8’ st Manu), Giazzon (8’ st Gega), M. Zanusso. All. Casellato.
Arbitro: Whitehouse (Galles)
Marcatori: 14’ cp Canna, 16’ cp Hayward, 18’ cp Canna, 21’ m. Canna tr. Canna, 35’ cp Canna; st: 14’ cp Hayward, 19’ m. Hayward, 27’ m. Gega tr. Hayward, 29’ m. Bernabò, 36’ m. Zanusso tr. Hayward, 44’ m. Van Schalkwyk tr. Haimona.
Note: espulsioni temporanee di Lovotti (10’-21’ st) e Biagi (18’-28’ st). Calci: Canna 5/5, Garcia 0/1, Haimona 1/2, Hayward 4/5. Punti in classifica: Zebre 4, Treviso 1.

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