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Parisse: "Coronavirus? Temo che mi priverà dell'ultima partita con l'Italia"

AFPS

Così il rugbista azzurro in forza al Tolone: "In Francia c'è stata una reazione troppo tardiva. Qui non si è ancora arrivati al picco, ma leggiamo già dei numeri spaventosi"

TOLONE (Francia) - "I francesi hanno reagito tardi. Hanno visto quello che accadeva da noi, ma lo hanno considerato un pericolo lontano. E così, oggi, stiamo vedendo numeri spaventosi di contagi e decessi anche qui in Francia. E il picco deve ancora arrivare". Così il rugbista azzurro Sergio Parisse, ora in forza al Tolone, ha parlato del difficile momento che il rugby sta vivendo e della situazione Coronavirus in Italia e in Francia, dove vive da 15 anni, ai microfoni di Radio 1 Rai. Sulle polemiche in seguito al discusso video trasmesso da Canal Plus sulla Pizza al Coronavirus, Parisse dice: "Fra Italia Francia c'è una rivalità perenne: a partire dal mondiale di calcio 2006, che abbiamo vinto noi in finale, fino alle questioni politiche. I francesi sono fatti così, hanno un umorismo completamente diverso dal nostro. Credo che le battute sulla Pizza al Coronavirus siano state assolutamente fuoriluogo e credo che loro non abbiano fatto una bella figura, non solo nei nostri confronti ma del mondo in generale".

Parisse: "L'Italia ha fatto bene ad annullare il campionato"

"Non so se ci sarà l'opportunità di un'ultima partita in Nazionale, ma intanto sono contento di giocare ancora a Tolone (dopo 14 anni con lo Stade Français n.d.r), di aver contribuito alla sua risalita al quarto posto in campionato e alla qualificazione ai quarti di Challenge Cup e di essere quindi tornati in corsa per gli obiettivi stagionali". Sull'annullamento del campionato, già deciso in Italia, mentre è stato solo sospeso in Francia, dove il rugby vale oltre 70 milioni di diritti Tv, Parisse si esprime cosi: "In Italia la nostra Federazione ha deciso di interrompere i campionati ed è una decisione saggia e non facile da prendere, anche se gli interessi economici sono inferiori rispetto a quelli dei campionati francesi e inglesi. Oggi la priorità è difendere la salute e ritrovare le condizioni per ritornare in campo quando tutti, giocatori e tifosi, saranno in sicurezza perché questo virus non è uno scherzo".

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