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Sergio Parisse, a fine anno smette l'Azzurro più grande di sempre. E di tutti

ANSA

Lo storico Capitano della Nazionale di rugby a giugno lascia il rugby, in attesa della Coppa del Mondo

A fine anno (inteso come 2023, perché c'è sempre una coppa del Mondo in mezzo e chissà) Sergio Parisse lascerà definitivamente il rugby. A giugno smetterà di giocare: si sapeva, si intuiva, si sussurrava, ma adesso lo ha confermato anche lo storico capitano azzurro. A quasi 40 anni (da compiere a settembre), Parisse dirà basta e lo farà senza timore di quello che sarà e con la consapevolezza di quello che è stato: il rugbysta italiano più forte di sempre. E di tutti. Perché nel mondo della palla ovale italiana c'è stato un prima e un dopo Sergio Parisse, il numero 8 cresciuto in Argentina, sbocciato a Treviso ed esploso definitivamente in Francia. Un po' come Totti nel calcio, Federica Pellegrini nel nuoto, Federer nel tennis e Valentino Rossi nel motociclismo è stato dato per morto (sportivamente, s'intende) cento volte e centouno è rinato. Il suo storico club, lo Stade Fraçais, per cui ha rappresentato molto di più di un giocatore (i calendari, la beneficenza, i trofei..) lo ha rottamato troppo presto. Lui, come quando gioca, è caduto, si è fatto male e si è rialzato, decidendo di chiudere la carriera a Tolone.

Le parole di Sergio Parisse

In un'intervista a "Rugbyrama" Parisse ha spiegato: "Finirò il prossimo giugno. E questa volta, sono sicuro. So che ci saranno, dopo vent’anni trascorsi nel rugby professionistico, momenti difficili. So che mi mancherà il rugby e adesso sto cercando di prepararmi, proprio per affrontare questo periodo della mia vita nelle migliori condizioni possibili". A Parma, dopo la partita con le Zebre, aveva lasciato intendere che una chiamata azzurra lo avrebbe reso felice e che, anche se quella che sarebbe la sesta coppa del mondo per lui è molto lontana, la porta alla Nazionale, fino a che avrà forza, non la chiuderà mai. "Ma l'Italia - ha ribadito - viene sempre prima di tutto, anche prima di me". Parole di Capitano, parole di un ragazzo che ha giocato 142 partite azzurre: tanto per fare un esempio, nel calcio solo Buffon ha più presenze di lui (176). Basta questo a spiegare cosa abbia rappresentato Parisse nel rugby italiano? No. Non basta, forse, neppure sapere che per un periodo lungo, molto lungo, è stato il miglior numero 8 al mondo. Un All Black italiano con la tempra degli aquilani, la classe dei francesi e la grinta degli argentini. Il cuore però, quel cuore che batte per la moglie Silvia e i figli Ava, Leonardo e Emily, è sempre stato solo azzurro.

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